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Roxane Gay «Fame»
Il caso editoriale che ha ribaltato molti stereotipi sul corpo femminile, sulla violenza di genere e sulla ricerca di sé.
Nello spazio di una pagina, Gay sa passare dalla leggerezza alla satira sociale, intessendo la propria vicenda di un'ironia straziante «The Guardian»
«Luminoso, dotato di uno straordinario rigore intellettuale e davvero commovente».
«The New York Times»
«Roxane Gay qui dentro dice cose che offendono tutti i canoni che ho sul femminile, io che i canoni lavoro ogni giorno per abbatterli. Mi ha messa davanti ai pregiudizi di cui sono portatrice, oltre che vittima. Mi ha costretta a ripensare con le sue parole molte delle cose che sapevo, ma che le mie parole non avevano saputo dire».
Michela Murgia
***
Fame è la storia di un corpo, dentro il quale una donna si è rinchiusa per anni, con tutti i suoi demoni. Uno stupro subito da giovanissima l'ha portata a desiderare di essere indesiderabile, indegna delle attenzioni degli uomini; il grasso è diventato una fortezza impermeabile, una gabbia dalla quale dopo tanti anni cerca di uscire. La donna in questione è Roxane Gay, autrice di questo memoir e fra le più importanti femministe americane.
Il libro negli Stati Uniti è diventato un caso editoriale che ha ribaltato molti stereotipi sul corpo femminile, sulla violenza di genere e sulla ricerca di sé, entrando persino nei bestseller. Per il San Francisco Chronicle è «un libro indimenticabile. Si potrebbe pensare che quella di Gay sia una sconfitta, visto che non è riuscita a perdere i chili di troppo e a conformarsi al modello dominante, ma il suo passaggio dalla vergogna all’amore di sé è la vittoria più importante di tutte».
Roxane Gay sceglie di raccontarsi perché non può più tacere, non può più far finta che nella sua vita non sia successo niente. Il cibo le ha permesso di costruire il guscio per seppellirvi la ragazza che era e che ora cerca di riportare alla luce. Il racconto, impietoso, sincero, è una sfida a guardarsi senza giudicare, un tentativo coraggioso di spiegare come si può arrivare ad essere «patologicamente obesa» in un tempo in cui il corpo della donna deve offrirsi sempre giovane, perfetto, seducente.
In un appassionato commento al libro, Michela Murgia sostiene che l’autrice «in apparenza ti parla del suo corpo ferito, ma sta parlando di una società che nel corpo si rappresenta e che contro i “corpi ribelli” è violenta e giudicante, intimorita dalla diversità. Parla della sua anima compromessa, ma rivela anche il dente cariato nascosto nel sorriso di un Occidente in cui persino all'anima è richiesta una forma perfetta […] Roxane Gay ha rotto il patto del silenzio e si è presa la responsabilità di raccontare l'incubo americano in un mondo che dell'America vuole solo il sogno».
Troppi segreti, per troppi anni, con se stessa e con gli altri, «scrivere è stato terapeutico anche se non era il motivo per cui l’ho fatto. Mi ha permesso di guardare oggettivamente indietro e avere più rispetto per la mia storia» (Roxane Gay intervistata da Anna Lombardi, «Robinson - la Repubblica»).
Fame, in America, ha anticipato di pochi mesi il movimento #metoo: «Non so se ho aperto la strada, ma spero di aver dato un contributo significativo. Il movimento #metoo è eccellente: quello in atto è un cambiamento reale, anche se per ora abbiamo solo scalfito la superficie» (Roxane Gay, «Robinson - la Repubblica»).
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2018«Il suo corpo è una scena del crimine? Roxane Gay racconta il suo lungo, commovente viaggio per lasciarsi alle spalle la vergogna». The New York Times Book Review In principio è il candore dei dodici anni. Quando pensi che nessuno a cui vuoi bene...