Giulio Einaudi editore

Joe R. Lansdale «Bastardi in salsa rossa»

Dissacranti, provocatori, ironici, scorretti, ma con uno spiccato senso di giustizia: Hap e Leonard sono tornati.

Joe R. Lansdale

«Preparatevi a ridere a crepapelle per una battuta esilarante per poi coprirvi gli occhi davanti a una feroce sparatoria due righe più sotto».
«Booklist»

«Torbido e avvincente. Lansdale compone un intreccio pirotecnico, riuscendo al tempo stesso a parlare di amicizia, famiglia e lealtà come nessun altro».
«Publishers Weekly»

«Chi conosce Joe R. Lansdale ne consuma le pagine come si fa con le ciliegie».
Gianni Cuperlo

***

La leggendaria coppia nata dalla penna di Joe R. Lansdale, alle soglie di una carriera trentennale, questa volta è alle prese con un omicidio a sfondo razziale che minaccia di far esplodere una cittadina dell'East Texas. Proprio quel Texas amato dall’autore, nonostante tutti i suoi difetti. Quel Texas che «ha scambiato ignoranza testarda per pensiero indipendente, ma che resta un posto pieno di gente interessante. Il Texas come stato mentale, un posto mitologico sulla terra reale» (Joe R. Lansdale intervistato da Gianni Cuperlo, «L’Espresso»).

Bastardi in salsa rossa inizia con Hap che, dopo esser stato ferito gravemente, ha realizzato di essere mortale; la sua testa però è dura, l'ha sempre avuta così e, anche se la «fatina della mortalità» ogni tanto turba le sue giornate, ha deciso di riprendere il lavoro con Leonard, il suo storico amico e collega.

Una donna di colore, Louise Elton, che vive a Camp Rapture, un quartiere violento e difficile dove i bianchi non piacciono, dove le regole non esistono, una sorta di Far West, vuole che si indaghi sulla morte del figlio che è stato, secondo lei, assassinato da tre poliziotti bianchi.

Il ragazzo, Jamar, era uno studente modello al Liceo e all'Università; la sua colpa è stata quella di voler far luce sulle molestie subite dalla sorella ad opera di Coldpoint, un agente corrotto. Ci sarebbe un testimone che ha assistito al pestaggio, tale Timpson, e l'indagine parte tra intimidazioni, dubbi, tensioni. Il problema principale è che non esiste alcuna prova del fatto che dei poliziotti l’abbiano ucciso. La sua storia non regge.

Il linguaggio del romanzo è duro come dura è quell'America che l'autore è abituato a raccontare; Lansdale, intervistato da Gianni Cuperlo per «L’Espresso», ha sottolineato come negli Stati Uniti i neri e la polizia abbiano sempre avuto un rapporto scomodo. Succede soprattutto in zone economicamente depresse, dove «i poveri vengono trattati come cittadini di seconda classe, come se fossero nati con il desiderio di essere dei fallimenti e vivere in povertà» (Joe R. Lansdale intervistato da «Gianni Cuperlo, L’Espresso»).

La sottotraccia etico-politca accompagna la storia, trascina il lettore in ambienti dove il male, il bene e la verità sono a volte difficile da distinguere. E lo fa divertendo: «chi conosce Joe R. Lansdale ne consuma le pagine come di fa con le ciliegie» (Gianni Cuperlo, L’Espresso»). C’è violenza ma c’è anche giustizia, sono due lati di una stessa medaglia, quella degli Stati uniti. C’è Hap «che pensa di aver tradito i suoi ideali, anche quando cerca di vivere rispettandoli»; e c’è Leonard, «un uomo pratico che accetta ciò che è». I personaggi «sono Yin e Yang, e si scambiano queste posizioni».

Insomma, «preparatevi a ridere a crepapelle per una battuta esilarante per poi coprirvi gli occhi davanti a una feroce sparatoria due righe più sotto» («Booklist»).

Il libro
  • Joe R. Lansdale

    Bastardi in salsa rossa

    2019
    Alle soglie di una carriera trentennale, Hap e Leonard sembrano ormai aver rinunciato a cambiare il mondo. Il primo si è appena ripreso da una brutta ferita da coltello; il secondo sembra piú interessato a esplorare l'universo degli incontri online che a gettarsi a capofitto...