Giulio Einaudi editore

Nasce VS

Oriente e Occidente di Federico Rampini apre la nuova sezione di saggistica di Stile Libero, battezzata con il nome VS (versus).

VS si propone di esplorare l'intero sapere contemporaneo, scegliendo parole chiave antitetiche attorno alle quali si organizza la nostra esistenza, dalla politica all'arte, dalla cultura classica alla musica, dalla filosofia allo sport.

La storia del pensiero umano è caratterizzata dalla dicotomia. «Antico e moderno», «sacro e profano», «corpo e mente», «bene e male», fino al famoso Destra e sinistra di Norberto Bobbio. Prendendo spunto dagli aspetti più incandescenti del presente e scegliendo parole chiave antitetiche attorno alle quali si organizza la nostra esistenza – dalla politica all’arte, dalla cultura classica alla musica, dalla filosofia allo sport –alcune delle più importanti voci del nostro tempo scaveranno fino alle radici della cultura per indagare temi universali ed eterni che hanno ancora oggi il potere di interrogarci e di rivelarci.

Con Oriente e Occidente. Massa e individuo Federico Rampini mette a confronto due identità complesse che non hanno mai smesso di riflettersi l’una nell’altra, contrapponendo il materialismo e la democrazia occidentali alla spiritualità e al potere silente dell’universo orientale.

La prossima uscita sarà Achille e Odisseo. La ferocia e l’inganno di Matteo Nucci. L’autore racconta due modi diversi di essere uomini, l’uno istintivo e votato alla lealtà assoluta, l’altro manipolatorio, di chi si adegua alle circostanze per aggirarle con scaltrezza.

Seguiranno Atene e Sparta. Democrazia e totalitarimo, di Eva Cantarella; Pollock e Rothko. Il gesto e il respiro, di Gregorio Botta.

Andrea Pomella

Dopo «anni di silenzi, di reciproca indifferenza, di rancore», un padre e un figlio si ritrovano. Devono colmare un vuoto, una voragine di sentimenti, abitudini, esperienze; devono raccontarsi cose mai dette che riguardano il presente e il passato remoto.

I colpevoli di Andrea Pomella «è una lunga lettera al padre scritta con un’implacabilità e un rigore che inchiodano l’io narrante più che l’uomo a cui è indirizzata […] In un senso grottesco e contradditorio, questo è un libro di avventura, e come tutti i libri di avventura l’ingrediente più forte è il coraggio, quello che serve a uno scrittore per non mollare la presa nel punto dove la ferita fa più male, senza autolesionismi ma con la volontà di condividere quanto di più prezioso e faticoso si abbia dentro di sé, quella voragine da cui è nata un’esistenza intera» (Nadia Terranova, «Tuttolibri – La Stampa»).

Questa lettera è il tentativo di ricucire un rapporto interrottosi quando da bambino il figlio aveva scritto al padre, che abbandonava la famiglia, «non voglio più vederti». Con quelle quattro parole è iniziata la sua «automutilazione».

«Solo il diventare a sua volta traditore, e quindi il potersi sentire “colpevole” come il padre nei suoi confronti, ha ristabilito un campo di confronto e anche di lotta che apre all’altro. Non sveliamo come avviene, anche perché Pomella lo costruisce con una mossa narrativa da maestro giocata sui piani temporali del racconto che illumina retrospettivamente d’amore tanta parte del libro» (Alessandro Beretta, «la Lettura – Corriere della Sera»).

Bene e male, tradimento e perdono fanno parte di un faticoso cammino di crescita psicologica. Tutte le nostre vite sono costellate di tradimenti e di abbandoni, ma queste pagine raccontano con forza e verità la storia di una riconciliazione, ricostruiscono un ponte sospeso su un abisso per dare senso compiuto alla parola perdono: «E c’è di più e meglio espresso in ciò che l’autore non nomina ma fa emergere attraverso le domande senza risposta e l’acquiescenza priva di festa, quasi infelice con cui accoglie il grande ritorno. È l’incertezza che domina ogni esistenza e nella quale ogni relazione deve apprendere a specchiarsi» (Michele Neri, «Il Foglio»).

Valter Malosti in Quattro atti profani, Teatro Eliseo di Roma, marzo 2010, scenografia Botto&Bruno. Foto © Tommaso La Pera.

La consegna e il ritiro delle bozze avveniva rigorosamente nel bar di San Salvario sotto casa sua, in un tavolo d’angolo dove passava una consistente parte della giornata. Laconico e apparentemente disinteressato, Antonio Tarantino in realtà era contento che i suoi Quattro atti profani venissero ripresi e ristampati da Einaudi. Era il 2016. Il volume, pubblicato nella «Collezione Ubulibri», raccoglieva i suoi primi quattro testi che tanto, negli anni Novanta, fecero scalpore nel mondo del teatro italiano, apprezzatissimi da Franco Quadri e da Elena De Angeli, che di Tarantino diventò una cara amica, messi in scena da Cherif e da Valter Malosti. Probabilmente, nonostante altri testi scritti negli anni successivi (gli ultimi sono del 2012), questa quadrilogia iniziale, e cioè Stabat mater, Passione secondo Giovanni, Vespro della Beata Vergine e Lustrini, resta il vertice della sua attività drammaturgica. La ricerca del sacro che Tarantino metteva in atto nelle situazioni esistenziali e sociali di massima emarginazione era di derivazione testoriana, ma senza implicazioni teologiche. E anche la lingua era molto diversa: una lingua scarna, lancinante, poetica (ma agli antipodi di qualsiasi poetese).
Da tempo non frequentava più i teatri. Viveva come un sopravvissuto, con l’aiuto della legge Bacchelli. Il suo stile di vita trasandato non era una maschera né tantomeno una posa. In lui non c’era niente di naif: era un intellettuale vero, con tante letture, un passato di pittore, una forte coscienza politica. La sua stessa vita povera e solitaria aveva in sé un significato politico anche se, come i suoi testi teatrali, non interpretabile in termini troppo ovvi.

                                                                                                                                      Mauro Bersani

Paolo Giordano

Dopo l’articolo del 25 febbraio, uno dei più letti in assoluto nella storia del Corriere della Sera, in cui sottolineava la necessità di un approccio matematico che aiutasse a ragionare in mezzo al caos scatenato dall’epidemia di Sars-Cov-2, Paolo Giordano ha pubblicato Nel contagio, un breve saggio in cui l’autore di Divorare il cielo cerca parole per ragionare e per tenere a bada l'angoscia, sua e dei lettori; riflette sulle nuove abitudini a cui si è costretti e sui piaceri che si sono dovuti abbandonare; cerca di comprendere le paure e il dolore davanti all'intruso che ha fatto saltare modelli di comportamento e relazioni.

«Nel contagio è una lettura tranquillizzante perché parla con fiducia a cittadini responsabili. E cerca, attraverso la competenza di uno scrittore scienziato, di capire meglio, non il Cov-2, ma quello che significa stare in un presente dove il Cov-2 ha preso il timone provvisorio della realtà».
Federica Manzon, «Il piccolo»link

«È sulla spinta dell’urgenza che Paolo Giordano scrive il suo pamphlet. Un diario personale, lucido, fluido, senza altre pretese che rivolgersi a tutti ed essere accessibile».
Lisa Ginzburg, «Avvenire»

Nel contagio è al momento in via di pubblicazione in 33 paesi, suscitando ovunque grande interesse nei media e tra i lettori.

«Proprio come Sigmund Freud annotava i suoi sogni appena sveglio, prima che sparissero, così Paolo Giordano ha cercato di documentare in tempo reale la sua esperienza della pandemia»
«The New York Times»

«Potente e originale, anche nella forma. Il suo grande messaggio è che dobbiamo imparare dal virus che le nostre azioni non riguardano più solo noi. Noi siamo ignoranti, ma non siamo soli nella nostra ignoranza. La comunità in cui viviamo è diventata l’essere umano come specie».
«The Sunday Times»

«Nel contagio si impone come un’opera di riferimento sulla situazione eccezionale che stiamo vivendo».
«L’Humanité»

«Nel contagio, mescolando scienza e letteratura, matematica e sentimenti, affronta il grande problema che attanaglia ora il mondo».
«La Vanguardia»

«Nel contagio offre uno spazio per esplorare le molte questioni sollevate dalla pandemia, dalle preoccupazioni morali ed etiche alle questioni pratiche. Ci aiuta a articolare i nostri pensieri [...] Ci spinge a dare un senso a ciò che sta accadendo e, si spera, a piantare alcuni semi per un futuro più luminoso».
«South China Morning Post», link

Carlo Lucarelli

Tre omicidi. Tre omicidi su cui il commissario De Luca, chiamato dai colleghi «il più brillante investigatore della polizia italiana», è costretto a indagare per conto di tre committenti diversi e con interessi contrastanti.

De Luca, che farebbe di tutto per risolvere un caso, deve districarsi fra intrighi politici, lotte di potere; dovrà confrontarsi con tedeschi, italiani, con l’alta società e con la miseria. Perché siamo nel 1944, a Bologna, città che sta vivendo il suo «inverno piú nero», occupata, stretta nella morsa del freddo, ferita dai bombardamenti.

Il nuovo libro di Lucarelli «va oltre il genere; dentro non c’è solo il noir: c’è il dramma, c’è il racconto sociale, c’è il melò; c’è – soprattutto – il romanzo storico. Il risultato è un affresco pulsante di una città, fotografia di un’epoca, immagine corale in cui è possibile con uno zoom mettere a fuoco particolari: luoghi, volti e, ovunque, macerie» (Severino Colombo, «Corriere della Sera»).

In più il protagonista è sempre in conflitto su cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, perché «c’è il commissario che vorrebbe fare il poliziotto e basta, un personaggio classico: c’è stato un omicidio e lui deve scoprire chi è stato. Ma io lo metto dentro in una storia in cui fare questa cosa, che lo esalta, non è così semplice, perché alla fine un delitto è sempre un delitto politico. De Luca è un poliziotto dentro questa ambiguità, è quello buono e quello cattivo contemporaneamente» (Carlo Lucarelli intervistato da Niccolò Zancan, «tuttolibri – La Stampa).

L’inverno più nero è un tour de force, «il problema del commissario è di trovarsi in una città dove può muoversi solo a piedi, senza telefono, senza niente di niente. Ogni piccolo indizio va raccolto da un punto all’altro d’una città devastata. Riesce a venirne a capo perché per questi tre omicidi, a differenza degli altri romanzi, si trova a fare quello per cui è nato: l’investigatore che guarda l’impronta, valuta i colpi di pistola e ascolta le testimonianze in un contesto delicato» (Carlo Lucarelli intervistato da Francesco Mannoni, «Il Matino»).

«Il lavoro di ricerca e di approfondimento svolto da Lucarelli è solido e accurato; la resa in forma narrativa risulta eccellente, tanto appassionata quanto esigente. Perché se è vero che la storia è “sempre meravigliosamente incredibile e banalmente illogica da sembrare ogni volta romanzesca”, bisogna poi saperla raccontare e in questo Lucarellli è, e si conferma, un fuoriclasse» (Severino Colombo, «Corriere della Sera»).

Elizabeth Strout

A distanza di un decennio, l'amatissima protagonista del Premio Pulitzer Olive Kitteridge torna con un nuovo «romanzo in racconti» destinato a segnare la storia della letteratura. L’irresistibile eroina scorbutica ma carica di una grande umanità, non si è mai mossa dalla sua asfittica cittadina costiera, Crosby.

Intorno a Olive ci sono tanti personaggi, tredici storie che raccontano le loro imperfezioni, ciò che si nasconde nel profondo dei loro cuori. Uomini e donne che continuano a vivere ma guardano al loro passato e si portano dietro il peso di cose fatte o non fatte, sentimenti non vissuti, rimorsi e amarezze. La Strout mette «al centro la vecchiaia […] Mostra l’implacabile durezza del tempo che passa e lascia i segni addosso e falcia via le persone. Ma fa soprattutto un’altra cosa, sorprendente, importante: mostra la forza interiore di questa vecchiaia. La fa luccicare attraverso i tormenti, i rimpianti per gli errori commessi, le restituisce tutta la dignità di una vita che non si sta spegnendo, perché fino all’ultimo desidera, sospira, sbraita, spera» (Annalena Benini, «Il Foglio»).

«Il nuovo viaggio conferma la statura di un’autrice prodigiosamente esatta nell’indagine dell’umana complessità, e tanto scarna nella prosa quanto magistrale nel definire lo spessore dei personaggi, che in Olive, ancora lei determinano una fertile costellazione narrativa» (Leonetta Bentivoglio, «Robinson – la Repubblica»).

Olive, ancora lei, «è costruito come un romanzo corale che fa la TAC a una comunità intera attraverso vari personaggi che in qualche modo fanno parte della vita di Olive oppure la sfiorano soltanto […] La grandezza di Strout sta, oltre che nell’eleganza, nello sguardo che ha sulla vita e sulle relazioni tra le persone» (Simona Vinci, «Tuttolibri – La Stampa»).

Per la protagonista c’è spazio anche per l’amore: Jack Kennison, docente settantaquattrenne, vedovo come lei. Pur nel deteriorarsi del corpo, nella sua esistenza, come in quella di molti altri personaggi, possono esserci lampi di luce. La loro relazione ha la forza di chi si aggrappa alla vita, e le passioni che muovono i due amanti ne trascendono i molti anni.

Il romanzo risulta «un tour de force. Con una prosa di straordinaria concisione Strout ci immerge nella vita dei suoi personaggi, ognuno ritratto in modo così autentico che meriterebbe un libro intero. Compassionevole, magistrale e profondo, è il romanzo di una scrittrice all’apice» (Hannah Beckerman, «The Guardian»).

Giovedì 12 marzo sono stati annunciati i titoli dei dodici libri candidati alla 74esima edizione del Premio Strega, il più importante premio letterario italiano. Sono due i romanzi Einaudi: La misura del tempo di Gianrico Carofiglio, proposto da Sabino Cassese, e Almarina di Valeria Parrella, proposto da Nicola Lagioia.

Queste le parole di Melania G. Mazzucco, presidente del Comitato direttivo: «Ci sono autori di grande levatura. Nomi molto amati dal pubblico e di grande esperienza, anche editoriale e professionale, con delle storie importanti. Però la sorpresa principale di questa dozzina è forse la qualità degli autori nuovi, che abbiamo letto — vogliamo sottolinearlo — con grande piacere e con grande sorpresa. Autori al primissimo libro o al secondo, con delle voci già perfettamente delineate, intonate, di grande spessore letterario e di grande tenuta nel costruire la narrazione. Scoprire tutto questo in un momento così difficile del nostro paese e poterlo valorizzare ci dà sinceramente un senso di speranza e di gioia».

Tutti i titoli selezionati:

1. Silvia Ballestra, La nuova stagione (Bompiani), proposto da Loredana Lipperini
2. Marta Barone, Città sommersa (Bompiani), proposto da Enrico Deaglio
3. Jonathan Bazzi, Febbre (Fandango Libri), proposto da Teresa Ciabatti
4. Gianrico Carofiglio, La misura del tempo (Einaudi), proposto da Sabino Cassese
5. Gian Arturo Ferrari, Ragazzo italiano (Feltrinelli), proposto da Margaret Mazzantini
6. Alessio Forgione, Giovanissimi (NN Editore), proposto da Lisa Ginzburg
7. Giuseppe Lupo, Breve storia del mio silenzio (Marsilio), proposto da Salvatore Silvano Nigro
8. Daniele Mencarelli, Tutto chiede salvezza (Mondadori), proposto da Maria Pia Ammirati
9. Valeria Parrella, Almarina (Einaudi), proposto da Nicola Lagioia
10. Remo Rapino, Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio (Minimum Fax), proposto da Maria Ida Gaeta
11. Sandro Veronesi, Il colibrì (La nave di Teseo), proposto dall’Accademia degli Scrausi
12.Gian Mario Villalta, L’apprendista (SEM), proposto da Franco Buffoni

  • Gianrico Carofiglio

    La misura del tempo

    Un romanzo magistrale. Una scrittura inesorabile e piena di compassione, in equilibrio fra il racconto giudiziario - distillato purissimo della vicenda umana - e le note dolenti del tempo che trascorre e si consuma.

    «Guerrieri è un personaggio meraviglioso».
    «The Times»
    pp. 288
    € 13,50
  • Valeria Parrella

    Almarina

    «Tutto ciò che scegliamo si rivelerà sbagliato se saremo tristi, e giusto se saremo felici».
    pp. 136
    € 17,00
Lorenzo Marone

Uno dei passatempi preferiti degli ipocondriaci è trascorrere ore su Internet alla ricerca di malattie e diagnosi che confermino i sospetti, «un’attività perversa che non si arresta mai e che serve, in realtà, solo ad alimentare paure e tensioni, anche perché per il web un semplice mal di testa non può mai essere solo un banale mal di testa, no, alla fine della catena puoi star certo che ti troverai ad avere a che fare con la terribile certezza di stare per morire».

Con Inventario di un cuore in allarme, Lorenzo Marone si racconta senza timore di mostrarsi vulnerabile, con una voce che all’ansia preferisce lo stupore e il divertimento. «È il diario disincantato di un’angoscia, il referto di un’ossessione consegnato nella forma di un’autofiction dalla leggerezza ontologica e di approfondita superficialità, che nello spazio largo dell’ossimoro riesce a intercettare tempi e materiali di pressante e dolente vigore» (Generoso Picone, «Il Mattino»).

Una testimonianza che affronta, con leggerezza, le paure che riguardano non solo chi soffre di ipocondria, ma tutti coloro incapaci di accettarsi nelle proprie debolezze: «Non mi piace l’idea che ci vogliono spacciare del superuomo, dell’essere vincenti a tutti i costi. Penso si debba fare i conti con la normalità, i limiti. Comprendere la nostra insignificanza nel tutto e provare a rendere più degne le nostre vite» (Lorenzo Marone, «marie claire»).

Grazie Lorenzo per aver sublimato le nostre paturnie facendotene carico in questo che è anche un manuale terapeutico. Facendoci ridere fino alle lacrime delle tue ipocondrie ci assolvi dal rimorso di infliggerle agli altri. Bruno Gambarotta, «Tuttolibri – La Stampa»

Prendendosi in giro, alternando momenti comici a pagine poetiche, Marone ha creato un libro che «è fatto di tanti libri, compresi i materiali sufficienti per montare una strepitosa stand-up comedy meglio di quelle dei due grandi citati in epigrafe, Woody Allen e Chuck Palahniuk» (Bruno Gambarotta, «Tuttolibri – La Stampa»).

«Cercare di accettare se stessi, le proprie paure e andare avanti. «Lorenzo Marone mostra la grande capacità di misurarsi con tali argomenti evitando la seriosità saggistica. Si muove in un campo di cui è padrone, per coinvolgimento personale e per esercizio letterario […] Il registro di una scrittura autoironica e brillante, nella trama di un genere già frequentato con successo da Francesco Piccolo, Antonio Pascale e Diego De Silva» (Generoso Picone, «Il Mattino»).


Scopri Come ti senti attraverso il Generatore di ipocondrie comiche, poetiche e paradossali.

Dal 15 febbraio al 15 marzo tutti gli Einaudi Tascabili costano il 25% in meno. Ecco alcuni dei titoli in promozione (qui, il catalogo completo).

  • Paul Auster

    4 3 2 1

    «La cosa migliore che abbia mai fatto Auster, e una delle migliori uscite negli ultimi tempi, non solo in America. Che audacia, quale inventiva, quanta profumata carne al fuoco!»
    Alessandro Piperno
    pp. 960
    € 12,75
    € 18,00
  • Marco Balzano

    Resto qui

    «Se per te questo posto ha un significato, se le strade e le montagne ti appartengono, non devi aver paura di restare».

    «Una storia di sperdimento e di provvisorietà ben radicata nell'oggi. La letteratura resta qui, come il campanile di Curon».
    «la Lettura - Corriere della...
    pp. 192
    € 8,63
    € 12,50
  • Marco Balzano

    Le parole sono importanti

    Ogni parola ha una voce. Ascoltarla vuol dire conoscere gli incontri, i misteri, le disgrazie e le fortune che ne hanno segnato la strada. Perché ogni parola ha una storia da raccontare.
    pp. XVIII - 110
    € 9,00
    € 12,00
  • Roland Barthes

    Frammenti di un discorso amoroso

    «Non si tratta di un manuale: non vi dirà come comportarvi né che cosa fare per togliervi dall'affanno e dall'ingombro di un abbandono. Non ha trama, se non quella dell'indagine dei movimenti amorosi. Ogni capitolo è indipendente: potete leggerne uno oggi e il seguente fra...
    pp. 258
    € 9,00
    € 13,00
  • Paolo Cognetti

    Le otto montagne

    La storia di Pietro, del suo amico Bruno e del loro amore per la montagna. Un caso editoriale internazionale.
    pp. 208
    € 9,75
    € 13,00
  • Donatella Di Pietrantonio

    L’Arminuta

    Una storia estrema in cui la maternità, l'amore e l'abbandono prendono corpo nella vita di una ragazzina di tredici anni, toccando corde cosí profonde, originarie, che sembrano chiamarci per nome. Un libro che ha fatto il giro del mondo.
    pp. 176
    € 9,00
    € 12,50
  • Ilaria Gaspari

    Lezioni di felicità

    Se per guardare la vita con piú leggerezza prendessimo in prestito la saggezza degli antichi? Un viaggio sorprendente alla ricerca di noi stessi e della felicità.
    pp. X - 160
    € 9,75
    € 14,00
  • Vera Gheno

    Potere alle parole

    Ognuno di noi è le parole che sceglie: conoscerne il significato e saperle usare nel modo giusto e al momento giusto ci dà un potere enorme, forse il piú grande di tutti.
    pp. 176
    € 9,75
    € 14,00
  • Natalia Ginzburg

    Lessico famigliare

    «Nel corso della mia infanzia e adolescenza mi proponevo sempre di scrivere un libro che raccontasse delle persone che vivevano, allora, intorno a me. Questo è, in parte, quel libro: ma solo in parte, perché la memoria è labile, e perché i libri tratti dalla...
    pp. 264
    € 9,00
    € 13,50
  • Paolo Giordano

    Divorare il cielo

    Prendersi tutto. Assaltare i sogni. Divorare il cielo. Un romanzo potente e generoso, che restituisce al lettore l'antica meraviglia di una grande storia in cui perdersi.

    «Tre ragazzi di notte in una piscina; lo sguardo di una ragazza che dall'alto li scopre, li studia in silenzio,...
    pp. 440
    € 10,13
    € 15,00
  • Giulio Guidorizzi

    Ulisse

    Ulisse è l'eroe capace di mille tranelli che ha espugnatoTroia. È il navigatore «divino» che ha moltosofferto, ha affrontato tempeste, Ciclopi, Sirene eperfide maghe, ha vagato anni per mare prima diarrivare finalmente a casa. Ma il mito, come la storia,ha sempre un altro lato.
    pp. 208
    € 10,50
    € 14,00
  • Mark Haddon

    Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte

    «Mark Haddon riesce in un'impresa eccezionale:il ritratto di un adolescente emotivamente dissociato.La sua è una scrittura seria eppure divertente,che possiede il raro dono dell'empatia».

    Ian McEwan
    pp. VIII - 260
    € 9,00
    € 13,50
  • Kazuo Ishiguro

    Non lasciarmi

    «Un romanzo meraviglioso, il migliore che Ishiguro abbia scritto dai tempi del sublime Quel che resta del giorno».
    «The Washington Post»
    pp. 304
    € 9,75
    € 13,50
  • Franz Kafka

    La metamorfosi

    «Era steso sul dorso, duro come una corazza... "Cosa mi è successo?" pensò. Non era un sogno...»
    pp. XXX - 104
    € 6,75
    € 9,00
  • Primo Levi

    Se questo è un uomo

    «Un magnifico libro che non è solo una testimonianza efficacissima, ma ha delle pagine di autentica potenza narrativa».

    Italo Calvino
    pp. 232
    € 9,00
    € 13,00
  • Javier Marías

    Berta Isla

    «Un capolavoro. Marías è un maestro nel raccontare la mescolanza di grigiore e di passione, di mistero e di banalità, di segreto e di non detto».
    Claudio Magris
    pp. 528
    € 10,88
    € 15,00
  • Cormac McCarthy

    La strada

    «Ce la caveremo, vero, papà?
    Sí. Ce la caveremo.
    E non succederà niente di male.
    Esatto.
    Perché noi portiamo il fuoco.
    Sí. Perché noi portiamo il fuoco».
    pp. 224
    € 9,00
    € 13,00
  • Ian McEwan

    L’inventore di sogni

    Le avventure inquietanti e rocamboleschedi un bambino che sogna a occhi apertiper sfuggire alla noia e alla normalitàdella vita.
    pp. 120
    € 7,50
    € 11,00
  • Robert Macfarlane

    Montagne della mente

    «Le montagne erano come briciole sopra una tovaglia increspata. Gli scalatori le hanno rese gigantesche. Le montagne sono opera loro. Macfarlane racconta questa storia capovolta».
    Erri De Luca
    pp. 288
    € 9,00
    € 12,00
  • Alda Merini

    Fiore di poesia

    Ascolta, il passo breve delle cose
    - assai piú breve delle tue finestre -
    quel respiro che esce dal tuo sguardo
    chiama un nome immediato: la tua donna.
    È fatta di ombre e ciclamini,
    ti chiede il tuo mistero
    e tu non lo sai dare.
    pp. XXII - 268
    € 9,00
    € 13,00
  • Tomaso Montanari

    L’ora d’arte

    L'ora d'arte, che in tanti vorrebbero cancellare dai programmi scolastici, dovrebbe invece essere la piú importante di tutte. Perché l'ora d'arte serve a diventare cittadini, a divertirci e commuoverci. Serve a imparare un alfabeto di conoscenze ed emozioni essenziali per abitare questo nostro mondo restando...
    pp. 224
    € 11,25
    € 15,00
  • Elsa Morante

    La Storia

    «Non c'è parola, in nessun linguaggio umano, capace di consolare le cavie che non sanno il perché della loro morte».

    Un sopravvissuto di Hiroshima

    ***

    «... hai nascosto queste cose ai dotti e ai savi e le hai rivelate ai piccoli... perché cosí a te piacque».

    Luca, X - 21
    pp. XXXII - 704
    € 12,00
    € 17,00
  • Murakami Haruki

    Norwegian Wood. Tokyo Blues

    Con una nota dell'autore.

    ***

    «La costruzione della scrittura di Murakami è cosí impalpabile e squisitache ogni cosa egli scelga di descrivere vibra di potenzialità simbolica:una camicia stesa ad asciugare, dei ritagli di carta, un fermaglio aforma di farfalla».

    «The Guardian»
    pp. XX - 408
    € 10,50
    € 14,50
  • Michela Murgia

    Accabadora

    «Acabar», in spagnolo, significa finire. E in sardo«accabadora» è colei che finisce. Agli occhi dellacomunità il suo non è il gesto di un'assassina, maquello amorevole e pietoso di chi aiuta il destinoa compiersi. Perché è lei l'ultima madre.
    pp. 176
    € 9,00
    € 12,00
  • Federico Pace

    Scintille

    Nessun uomo è un'isola. Ciascuno di noi viene toccato, illuminato,travolto e mutato da un incontro. Da un'amicizia o un amore. Da una sorellao un padre. Ma anche da chi ha accesoil desiderio e poi è svanito. Un viaggio nel cuore segreto di quellerelazioni, di quei...
    pp. 200
    € 10,50
    € 14,00
  • Sally Rooney

    Parlarne tra amici

    Parlarne tra amici racchiude in sé tutta l'inconsapevolezza luminosa dei vent'anni, la confusione, il tedio, l'indecisione e al tempo stesso l'arroganza che hanno caratterizzato ognuno di noi a quell'età».
    Paolo Giordano
    pp. 296
    € 9,00
    € 13,00
  • J. D. Salinger

    Il giovane Holden

    In una nuova traduzione, il libro che ha sconvolto il corso della letteratura contemporanea influenzando l'immaginario collettivo e stilistico del Novecento.
    pp. 264
    € 9,00
    € 12,00
  • Marcello Simoni

    La prigione della monaca senza volto

    Tre cadaveri di donna pietrificati. La Milano manzoniana del Seicento precipita nel terrore.

    «La prigione della monaca senza volto ha il merito di inchiodare il lettore alla pagina senza sforzi, è una macchina del tempo ideale: comoda oltre che esatta».
    «la Repubblica»
    pp. 392
    € 9,75
    € 13,00
  • Lev Tolstoj

    Anna Karenina

    «Come opera d'arte, Anna Karenina è la perfezione enulla può esserle paragonato».
    Fëdor Dostoevskij

    «Un'opera cosí felice, cosí avvincente, cosí unitaria eperfetta nel grande come nel piccolo».
    Thomas Mann

    «Il capolavoro assoluto del xix secolo. Il picco massimodella perfezione creativa di Tolstoj».
    Vladimir Nabokov
    pp. XI - 912
    € 9,75
    € 13,00
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Melania G. Mazzucco

Con L’architettrice, uscito a novembre del 2019 nei Supercoralli, Melania Mazzucco torna al romanzo storico, alla passione per l’arte e i suoi interpreti. Mentre racconta fasti, intrighi, violenze e miserie della Roma dei papi, e il fervore di un secolo insieme bigotto e libertino, ci regala il ritratto di una straordinaria donna del Seicento, abilissima a non far parlare di sé e a celare audacia e sogni per poter realizzare l’impresa in grado di riscattare una vita intera: la costruzione di una originale villa di delizie sul colle che domina Roma, disegnata, progettata ed eseguita da lei, Plautilla, la prima architettrice della storia moderna.

Il lavoro dell’autrice è stato accolto calorosamente dai lettori e ha entusiasmato la critica. Di seguito alcuni estratti dell’eccezionale rassegna stampa de L’architettrice:

«Nel sistema cosmologico di Melania Mazzucco la famiglia — la sua famiglia, ma anche quella dei suoi protagonisti — conta molto. Dico questo in esordio perché anche la storia della protagonista di questo immenso romanzo L’architettrice, Plautilla Bricci, o Briccia, (1616-1705, fino a poco tempo fa pressoché ignorata, e ora studiatissima), s’intreccia fin dall’inizio con quella dei suoi famigliari, il padre Giovanni, sua madre Chiara, la sorella e i fratelli, gli uomini amati e quelli che avrebbe voluto amare, e le innumerevoli figure che popolano la dimensione storica e sociale del suo tempo […] Straordinaria è, da parte di Mazzucco, la ricostruzione di questo ambiente vivo e debordante, sollecitante e corrotto, sensuale e bacchettone, ilare e triste da morire, che è la Roma del pieno Seicento».
Alberto Asor Rosa, «la Repubblica», link

«Melania Mazzucco ci offre un meraviglioso viaggio a Roma mentre ci offre il cammino di una donna libera: dentro questo libro c'è tutto».
Annalena Benini, «Il Foglio»

«Si tratta di un libro plurale e sedimentato, autobiografico, dentro cui si alternano, in un montaggio sapiente, diversi piani narrativi. Prima che cadessimo tutti nella rete avremmo detto che questi erano libri postmoderni: fatiche immani destinate a un'assimilazione lenta, proprio come fa il crotalo col topo. Però oggi i libri non si divorano più. E questo della Mazzucco, che non merita di sminuzzarsi nel tempo delle letture aforistiche sullo smartphone, serve a riprendere confidenza con ciò cui gli storici d'arte per primi sembrano aver abiurato come a una cattiva abitudine: il piacere del racconto».
Stefano Causa
, «Il Giornale dell'Arte»

«La scrittura della Mazzucco scivola come il velluto e ci svela la vita di questa pioniera vissuta nella Roma del Seicento che ebbe la fortuna di avere un padre originale che favorì il suo talento artistico».
Serena Dandini, «Io Donna – Corriere della Sera», link

«Nella splendida narrazione di Melania G. Mazzucco (meravigliose le pagine dedicate alla peste, entità viva e multiforme che semina dolore, evidenzia le differenze e apre spazi impensabili di libertà), la lunga vita di Plautilla si intreccia con quella eterna della città di Roma. Una città che nel complesso e ricco diciassettesimo secolo è ben lontana dall’eterno immobilismo che le attribuiamo oggi».
Giulia Galeotti, «L’Osservatore Romano», link

Melania Mazzucco presenta L'architettrice a Rai cultura

«L’Architettrice di Melania Mazzucco è un romanzo straordinario. Contiene in uno più narrazioni e piccoli romanzi: un romanzo storico, un trattato di arte figurativa del ‘600 italiano, un saggio sulla società e i costumi di Roma ancora del ’600, una mappa di topografia culturale della città (dello stesso secolo) e l’articolazione della sua struttura gerarchica […] Ho letto una storia vera? No, ho letto un romanzo costruito con ingredienti veri. La verità dell’Architettrice è la forza della letteratura. È la straordinaria penna di Melania Mazzucco».
Angelo Guglielmi, «Tuttolibri – La Stampa», link

«Prima donna architetto, ha disegnato, progettato e costruito una villa storica, che si è intrecciata con l’assedio di Roma del 1984. Ma di lei si è perso ogni ricordo. Almeno fino a quando una scrittrice dalla grandissima capacità di esplorare la storia non si è munita di vanga e di piccone e, dissodando terreni, scavando e rastrellando per lunghi anni, ha risvegliato il Seicento, secolo di fasti e intrighi, bigottismo e libertinaggio. Restituendo a quel nome dimenticato – Plautilla Bricci – una vita, una voce, una storia».
Sabina Minardi, «L’Espresso»

«È proprio di questa immaginazione che abbiamo bisogno per cominciare a dare voce e carne a figure che per il semplice fatto di essere donne non hanno avuto il diritto di rappresentazione».
Alessandra Sarchi, «la Lettura – Corriere della Sera»

«Il titolo è azzeccato perché ci ricorda con quale scrittrice abbiamo a che fare: ci rammenta che Melania Mazzucco è la grande architettrice di libri della letteratura italiana contemporanea. Una delle poche in grado di costruire solidi e vasti palazzi di carta sotto i nostri occhi. Accettando la sfida della balena, quella di una stupefacente quantità, che riesca a fluttuare leggera».
Francesca Serra, «Doppiozero», link

«La parola "architettrice", del resto, fu in sostanza inventata proprio da quella Plautilla Bricci che è la protagonista del romanzo, un personaggio realmente esistito che la Mazzucco ci fa conoscere con uno scrupolo filologico e una rovente tensione narrativa invero esemplari, in una sorta di maestosa e fluviale epopea che ha pochi termini di confronto nella nostra attuale letteratura»
Claudio Strinati, «Il Messaggero», link