Giulio Einaudi editore

Dal 23 novembre, su tutti gli store online, sono disponibili i nuovi Quanti: se il primo «numero» l’avevamo dedicato alle Speranze che si affacciavano nel nuovo mondo seguito all’avvento del virus, questa seconda uscita si muove attraverso le Reti che lo innervano. Senza la pretesa di esplorarle tutte e in ogni direzione, ovviamente (del resto sarebbe possibile? Non è la possibilità stessa di una mappa della rete, delle reti, la posta in gioco? Domande che restano sullo sfondo). Ecco perché abbiamo convocato un gruppo di scrittrici e di scrittori, intelligenze e sensibilità nuove, giovani, voraci, per aiutarci a trovare incroci inaspettati, nodi che magari abbiamo sotto il naso ma a cui non avevamo mai fatto caso, per percorrere i fili di una rete che non sia solo minaccia ma anche laboratorio di vite nuove.

Pietro Minto ci accompagna in quella che è una vera e propria corsa sulle montagne russe, dentro Amazon.
In quello che per lunghezza è quasi un romanzo breve, Gianluca Didino come un flâneur dell’ossessione, sebaldiano e digitale, si aggira nei dintorni della domanda: come ricordiamo, oggi?
E se l’identità stessa fosse una rete? O meglio, se fosse l’effetto che emerge da una rete composta da biologia, cultura, tecnologia? Se fosse lo spettro che si manifesta su una soglia, che appare nello spazio sottile dell’interfaccia tra sguardo e tecnologia? Sono domande che si fa Laura Tripaldi nel suo lavoro in laboratorio di scienziata, osservando i «corpi ambigui» delle particelle subatomiche.
Può bastare guardare porno su una piattaforma di streaming di proprietà di una multinazionale per dirsi sessualmente liberati? E come tutto questo dà forma ai nostri desideri, al modo in cui incontriamo l’altro? È quello che si chiede Natasha Lennard nei suoi personal essay.
L’incrocio delicato tra narrazione della violenza di genere e discorso pubblico è al centro del Quanto di Carlotta Vagnoli: mostrando come i giornali italiani affrontano i casi di femminicidio Vagnoli fa emergere i non detti e i sottintesi di una cultura, la nostra, ben lontana dall’essersi liberata dai retaggi del passato.
Nei racconti di Brad Phillips, infine, viene fuori tutta la carica esplosiva – trasgressiva, ironica, struggente, malinconica, sublime e patetica – di quando il desiderio (anzi: il sesso) viene fatto passare attraverso i cavi sottili della comunicazione digitale.

Se questa fosse una mappa (e non lo è), eccoci al punto dove ci sarebbe una grossa freccia: VOI SIETE QUI. Dentro una rete di reti, una serie apparentemente infinita di reti che si intersecano, si fondono, si sovrappongono. Può intimorire, può dare una sensazione di angosciato spaesamento, ma può anche essere l’inizio di un nuovo, straordinario viaggio La redazione dei Quanti

«A ventitre anni, mentre lavoravo alla mia tesi sul tunneling degli elettroni attraverso barriere di energia potenziale – anche le particelle, come i fantasmi, a volte passano attraverso i muri –, iniziavo a interrogarmi sull’identità sessuale del mio corpo, che mi appariva opaca come l’interiorità inaccessibile dei corpi che incontravo in laboratorio. La mia sessualità era un guscio vuoto, un utile inganno culturale, non piú reale delle sferette colorate che studiavo sui libri? Oppure era un segreto indecifrabile radicato nella mia carne, di cui i miei comportamenti esteriori non erano che vaghe tracce?»
Laura Tripaldi, Corpi ambigui. Sguardi, genere, tecnologia

«Che cos’è Amazon? “Un negozio online”, verrebbe da dire. Risposta semplice e breve. Avete indovinato! Bene, potete chiudere questo ebook, complimenti. Fine. Oppure, come nel film The Matrix, potete scegliere la pillola rossa e seguirmi nella tana del Bianconiglio, dove le risposte semplici non esistono e Amazon rimane un tesseract indecifrabile, la cui comprensione è però indispensabile per capire il mondo che viviamo».
Pietro Minto, Cos’è Amazon. Un viaggio sulle montagne russe

«Viviamo una vita di deresponsabilizzazione, veniamo allontanati dal male ogni giorno, quasi non facesse parte della nostra esistenza, quasi fosse una cosa che non tocca ogni essere vivente. Il male ci viene raccontato come peculiarità di pochi, pena di molti, tragedia solo per alcuni. Eppure il male ha delle radici ben precise, che si annidano in un reticolato che sorregge tutta una grandissima struttura, quella – patriarcale – che spinge alla smania di controllo. E il maggior controllo di un uomo su una donna coincide proprio con la sua uccisione, con l’avere a disposizione la sua stessa vita».
Carlotta Vagnoli, Poverine. Come non si racconta il femminicidio

«Il fuoco, pensai, il fuoco che cancella tutto. L’accelerazione del mondo. La memoria come incendio. Poi la guglia crollò in un’esplosione di lapilli, mentre la sera calava un’ora prima sullo schermo della tv e poi finalmente anche fuori dalle finestre del mio appartamento».
Gianluca Didino, Brucia, memoria

«Il rischio di un discorso sul “personale politico” che si concentra sulle scelte individuali – invece che sul campo di possibilità delle scelte – è che si sviluppino forme di attivismo la cui prospettiva non andrà oltre il diritto ai prodotti biologici e a un’app per scopate occasionali dove definirsi “pansessuali” con un click: non mettere mai in discussione chi sei, ritenendo che a essere politiche siano le scelte che fai».
Natasha Lennard, Fare la rivoluzione ai tempi di Pornhub. Sesso, potere e piattaforme

«Provo piacere nel guardare, ascoltare, registrare e seguire; nel sapere di essere guardato, ascoltato, registrato e seguito? Sí. È possibile controllare la propria immagine pubblica? Sí. La mia intera opera è uno sforzo per controllare la mia immagine pubblica attraverso il totale mascheramento. Mi impegno duramente per edificare un’idea di me perché venga consumata quando sarò morto. I miei lavori sono tutti pensati per essere visti compiutamente solo dopo la mia morte, e questo è tutto finto e tutto vero ed è la sola cosa che faccio. Abbiamo obblighi morali? No. La privacy è morta e me ne frega qualcosa? No e poi no».
Brad Phillips, Credo solo nelle intenzioni

  • Laura Tripaldi

    Corpi ambigui

    Tra fisica delle particelle e femminismo si apre unospazio inedito, un'interfaccia possibile, un territorio affascinantee terribile fatto di scoperte, domande, possibilità nuove.
    pp. 51
    € 2,99
  • Pietro Minto

    Cos’è Amazon

    Nessuno meglio di Pietro Minto può accompagnarci dentro Amazon in un viaggio breve ma scatenato come una corsa sulle montagne russe, per arrivare al cuore della forza che, nel bene e nel male, sta plasmando il mondo in cui viviamo.
    pp. 49
    € 2,99
  • Carlotta Vagnoli

    Poverine

    «Ogni volta in cui le donne vengono ammazzate la reazione unanime è sempre quella di un composto, sommesso, quasi imbarazzato: "poverina"». Quando leggiamo la notizia di un femminicidio stiamo in realtà leggendo un'altra storia: quella di chi quel gesto l'ha compiuto, quasi mai di chi...
    pp. 52
    € 2,99
  • Gianluca Didino

    Brucia, memoria

    Due ragazzi in vacanza, un viaggio a Bilbao (o forse Barcellona?),il ricordo di un'installazione vista in un museo (o soloimmaginata?), il presagio di una cattedrale in fiamme, i progettiabortiti e la flânerie, lo sguardo della macchina che traccia i nostrispostamenti e le nostre azioni, che...
    pp. 70
    € 2,99
  • Natasha Lennard

    Fare la rivoluzione ai tempi di Pornhub

    NatashaLennard in questi due personal essay, mescolando il privato conla teoria, parlandoci del suo ex e di Paul Virilio, riflette sull'evoluzionedei rapporti di potere, in politica e nel sesso, ai tempidel capitalismo delle piattaforme e della sorveglianza.
    pp. 48
    € 2,99
  • Brad Phillips

    Credo solo nelle intenzioni

    Quando le relazioni si consumano su piattaforme in cui i corpisvaniscono, essere sé stessi sembra un'impresa quasi impossibile.Ma non è forse sempre stato cosí? Non abbiamo semprevissuto nell'estasi dell'attenzione, in bilico sui fili tracciati daglisguardi degli altri?
    pp. 61
    € 2,99
Carlo Lucarelli

Con Léon, torna nelle librerie Grazia Negro, uno dei personaggi più amati del maestro del giallo italiano, Carlo Lucarelli. Con lei Simone, il ragazzo cieco di Almost Blue.

Siamo a Bologna, all’Ospedale Maggiore. Grazia è ancora stordita dall’anestesia per il cesareo eppure sorride. Finalmente, a dispetto di tutto, è quello che ha scoperto di voler essere: una madre. Basta con le indagini, basta con i morti, basta con la caccia ai mostri. È felice.

Ma un attimo dopo, torna un incubo dal passato: l'Iguana. È un feroce assassino, una belva capace di cambiare identità come il rettile cambia la sua pelle. È cieco ma si muove con agilità, come avesse un radar. Si sentivano tutti al sicuro, prima, perché era rinchiuso in un manicomio. Invece ora è fuggito, lasciando dietro di sé due cadaveri e un'infermiera terrorizzata.

«Non so da quanto tempo non avevo così paura. E non so neanche spiegare perché: questo fa parte della magia e della capacità di Carlo Lucarelli di mettere insieme i fili, le storie, le musiche […] Un libro pieno di colpi di scena» (Daria Bignardi a l’«Ora Daria» – Radio Capital, link).

Grazia Negro è l'ispettore che l'aveva catturato. «Finalmente» madre di due gemelle, in aspettativa, ha mollato tutto per godersi la maternità tanto desiderata. Ora, il timore che l'Iguana voglia vendicarsi di lei e del suo ex compagno che l'aveva aiutata, anche lui non vedente, è forte e viene portata in una residenza protetta.

La gioia della maternità è dunque sconvolta da questo nuovo pericolo; la protagonista dovrà riuscire a dedicarsi alle due figlie e dare la caccia al terribile assassino: «Si trova a un bivio: deve scegliere di essere o una cacciatrice o una mamma. L'alternativa per lei è motivo di molti problemi che al momento non riesce a risolvere a causa del suo modo ossessivo di operare» (Carlo Lucarelli intervistato da Francesco Mannoni, «Il Mattino»).

«Il racconto nel suo fluire ha un andamento sinuoso che porta la paura – il sentimento lo scrittore sa meglio far crescere e tenere vivo – sempre più vicino: nell'intimità di una casa, che diventa vulnerabile; nella sicurezza di una struttura di cura, che dovrebbe sorvegliare e guarire ma non lo fa o comunque non lo fa abbastanza; nella fiducia verso la persona che sta a fianco, che diventa sospetta […] La scrittura è sorvegliata, attenta e asciutta: usa periodi corti o frammentati, parole che rompono il ritmo di lettura e spezzano il fiato; dialoghi, a capo, punteggiatura e spazi vuoti sulla pagina» (Severino Colombo, «Corriere della Sera»).

Dal 17 al 21 novembre 2021, torna Bookcity Milano, manifestazione dedicata al libro e alla lettura, giunta alla decima edizione. Gli eventi avranno luogo in numerosi spazi, istituzionali, culturali e non. Scuole, università, biblioteche, librerie, teatri e auditorium. Sono oltre 1.400 gli eventi in programma, con più di 260 sedi; 900 classi coinvolte in 240 progetti BookCity per le Scuole13 le università e accademie milanesi che partecipano a BookCity Università con oltre 140 iniziativepiù di 50 gli eventi e i progetti di BookCity per il Sociale.  Anche quest’anno BCM sarà gemellata con una città creativa della rete UNESCO: nel 2021, sarà il turno di Heidelberg. Qui il programma completo.

TUTTI GLI INCONTRI SONO A PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA SUL SITO BCM (https://bookcitymilano.it/)

Il calendario degli appuntamenti con gli autori Einaudi:

Domenica 14 novembre

Ore 19.00 - in streaming
Martín Caparrós
con Oliviero Ponte di Pino

Martedì 16 novembre

Ore 18.30 - in streaming
Abraham B. Yehoshua
con Oliviero Ponte di Pino

Mercoledì 17 novembre

Ore 20.00 - Teatro del Verme
Riannodare volontà e ragione - Evento inaugurale di #BCM21
con Con Amin Maalouf e Nuccio Ordine, Paolo Giordano, Carmen Yáñez
Assoli al piano di Guido Coppin
Conduce Marianna Aprile

Venerdì 19 novembre

Ore 18.00 - Museo di storia naturale
Il pianeta di Greta
con Alessandra Viola e Rosalba Vitellaro
Interviene Luigi De Vecchi

Ore 18.00 - Borsa italiana, Sala Convegni
Post-Coronial Studies
con Maurizio Ferraris

Ore 19.00 - Triennale, Salone d'Onore
Léon
con Carlo Lucarelli
Interviene Roberta Scorranese

Sabato 20 novembre

Ore 12.00 - Triennale, Agorà
Ecchecavolo

con Mariolina Venezia
Interviene Lorella Zanardo

Ore 15.00 - Salone della Cultura
Pianura

con Marco Belpoliti
Intervengono Ricky Levi e Cristina Battocletti

Ore 17.00 - Triennale, Saletta Lab
Oliva Denaro

con Viola Ardone
Interviene Ester Viola

Ore 18.00 - Mudec, Auditorium
Quando tornerò

Con Marco Balzano
Interviene Matteo Bussola

Ore 19.00 - ADI Museum, Sala Foyer
Le cure della casa

con Stefania Bertola
Interviene Luisa Ciuni

Ore 19.00 - Triennale Milano, Saletta Lab
L’invulnerabile altrove

con Maurizio Torchio
Interviene Francesco Bianconi

Ore 19.00 - Fondazione Feltrinelli, Sala Polifunzionale
Arcipelago N.

con Vittorio Lingiardi
Interviene Helena Janeczek

Ore 19.00 - Società Umanitaria, Sala Facchinetti
Premio Letterario Eroine d'oggi di iO Donna

Con Viola Ardone

Domenica 21 novembre

Ore 12.30 - Teatro Parenti, Sala AcomeA
Le minime di Malinconico

Reading di e con Diego De Silva
Musiche di Stefano Giuliano e Aldo Vigorito

Ore 15.30 - Teatro Parenti, Café Rouge
Il talento del cappellano

con Cristina Cassar Scalia
Interviene Paolo Roversi

Ore 16.30 - Castello Sforzesco, Sala Bertarelli
Esiste un tempo migliore?

con Alberto Rollo
Interviene Simonetta Agnello Hornby

Ore 18.00 - Triennale Agorà
L’invenzione degli italiani. Dove ci porta Cuore

con Marcello Fois
Interviene Stefano Sgambati

Ore 19.00 - Teatro Franco Parenti
Dieci anni di BookCity Milano

con Simonetta Agnello Hornby, Paolo Bacilieri, Marco Balzano, Jonathan Bazzi, Michela Marzano, Vittorio Lingiardi, Nadeesha Uyangoda

Ore 20.00 - Magazzino Musica, MaMu
Bach e Prince

con Carlo Boccadoro
Interviene Diego De Silva

***

Per informazioni:

Il sito ufficiale di Bookcity.
Il programma completo della manifestazione.
Bookcity su Facebook, Instagram e Twitter (hashtag #BCM2021)

 

Paolo Cognetti

La felicità del lupo è il nuovo romanzo di Paolo Cognetti dopo Le otto montagne, il bestseller internazionale vincitore del Premio Strega nel 2017.

Un libro intimo, delicato, che parla di amore, di montagna e della ricerca della felicità. Un libro che, usando le parole dello scrittore durante l’incontro al Circolo dei Lettori di Torino, «mette insieme i ricordi, le esperienze, le persone incontrate. Per il resto, è tutta vita di questi ultimi anni in montagna».

È la storia di Fausto, che si è rifugiato in montagna perché voleva scomparire, e di Silvia, che sta cercando qualcosa di sé per poi ripartire verso chissà dove. Lui ha quarant'anni, lei ventisette: provano a toccarsi, una notte, mentre Fontana Fredda si prepara per l'inverno.

Intorno a loro ci sono Babette – «che esiste davvero. Lei ha un ristorante dove ho lavorato come cuoco una decina d'anni fa […] Lei è una vera artista del rifugio: ha quel talento raro di accogliere e di ascoltare, di farti sentire in un posto caldo mentre fuori, magari, ci sono venti gradi sotto zero» (Paolo Cognetti, «tuttolibri – La Stampa») – e il suo ristorante, Santorso che sa tutto della valle, delle distese di nevi e d'erba che allargano il respiro, e un rifugio a più di tremila metri dove Silvia decide di trascorrere l’estate lavorando.

«Per Fausto tornare in questi luoghi è un ritorno di rinascita, rinvenire il proprio corpo con il suo sesso, il passo e il respiro. Forse il luogo della sua felicità, se felicità è trovare il proprio paesaggio […] Nel romanzo di Cognetti tutti cercano di lambire, forse costruire, magari solo immaginare, senz'ombra alcuna di titanismo, una forma della propria felicità. Persino il lupo, che attraversa le pagine facendoci sentire il suo odore, e noi sentiamo il suo, senza mai farsi vedere» (Vittorio Lingiardi, «la Repubblica»).

Paolo Cognetti incontra alcuni influencer nel suo rifugio a Estoul

Paolo Cognetti, con il suo sguardo luminoso e la sua voce limpida, è riuscito a costruire «un romanzo che è insieme un'ode alla natura e un manuale sulle seconde possibilità nella vita» (Alberto Riva, «il venerdì - la Repubblica»).

Nelle pagine de La felicità del lupo «si respirano il freddo, il tempo che passa lento, l'alternarsi delle stagioni, il profumo del pino cembro, l'odore del fuoco, il sapore della grappa, le solitudini degli uomini […] È un romanzo vivissimo, forse parla dell'uomo che Paolo Cognetti è stato e che siamo tutti mentre cerchiamo il nostro posto nel mondo dopo una perdita o una delusione, o quando dimentichiamo che la vita è fatta di poche cose essenziali, quando perdiamo il contatto col presente» (Daria Bignardi, «Vanity Fair»).

Alberto Rollo

Filippo «Cantor» Castelli è un ventenne che, vorticando fra tante incertezze, di un’unica cosa è sicuro: che non ha avuto maestri, che forse non ce ne sono. Anche se ne ha cercato uno nella vigile figura del dottor Romagnoli, un pediatra che ha lasciato la professione dopo la morte della moglie e che trova conforto nell’ascolto della musica di Schumann.

Il miglior tempo, l’ultimo romanzo di Alberto Rollo, offre al lettore uno sguardo profondo e intenso su una giovinezza in fuga e un maestro che non si arrende. Due generazioni che si sfiorano: una ricca del tempo che ha vissuto, l'altra incapace di trovare un posto nel tempo, l'una inetta a trasmettere, l'altra incapace di ricevere. Fra l'una e l'altra, la vita che preme con grazia maldestra.

È lo stesso autore ad ammettere, nelle pagine di «Domani», di aver «sempre guardato con curiosità ai giovani che ho incontrato e continuo a incontrare, sia attraverso la mia professione sia attraverso le mie vicende umane e familiari. Negli ultimi vent'anni, se penso alla giovinezza e a chi la sta vivendo, avverto una stretta al cuore, e vedo, anche quando mi si presenta fulgida di intelligenza e di saggezza, fatica, incertezza, caos».

Il miglior tempo è stato accolto calorosamente dalla critica e dal mondo letterario. Di seguito alcuni estratti dell’eccezionale rassegna stampa:

«Romanzo carico di suggestioni culturali dove ogni pagina restituisce l'eco dei libri letti e riscritti, dei film amati, della pittura rivisitata, dell'educazione teatrale riflessa. Un volume che parla della «vita che preme con grazia maldestra», del tentativo di governarla e di scegliere il percorso giusto».
Simonetta Fiori, «la Repubblica»

«È uno dei romanzi più interessanti sulla nostra storia recente, fitto di personaggi e di citazioni. [...] è un romanzo che resterà, sempre se ci saranno ancora lettori, critici, storici attenti e degni, partecipi».
Goffredo Fofi, «Internazionale»

«Da anni editor tra i più importanti nel pano­rama italiano, con questo romanzo Alberto Rollo ha saputo trovare lo spazio e il silenzio necessari per lasciar emergere la propria vo­ce di narratore. Una voce profonda, modula­ta su una vicenda densa di echi e suggestioni che raccontano l'oggi, passando attraverso macerie di guerre più e meno lontane, di profanazioni e di esili».
Lisa Ginzburg «Avvenire»

«Rollo coglie il segno dei tempi con un romanzo acuto e sussurrato che taglia come una lama affilata, penetrando nella coscienza di una generazione, quella dei padri, che ha perso l'opportunità di esistere all'infuori della propria rivoluzione ridotta a giardino privato».
Giacomo Giossi, «Il Foglio»

«Il miglior tempo è un romanzo ambizioso [...]. È impossibile rintrac­ciare nel testo espressioni sciatte o frasi mal scritte; anzi, c'è una esibizione quasi commovente, per un editor della sua esperienza, di me­tafore inattese, di vistose preziosità linguistiche».
Walter Siti, «tuttolibri - La Stampa»

Maurizio de Giovanni

Angeli segna il ritorno nelle librerie degli amatissimi Bastardi di Pizzofalcone, fra i personaggi più amati usciti dalla fantasia di Maurizio de Giovanni. Dalle loro storie è stata tratta una serie tv di enorme successo; proprio in queste settimane, su Rai 1, ogni lunedì alle 21,25, va in onda la terza stagione.

Nando Iaccarino era un meccanico speciale. Aveva mani magiche, capaci di riparare tutto. Fuori della sua officina, sempre pulitissima e perfettamente ordinata, facevano la fila gli appassionati di auto e moto d’epoca. Adesso, però, dovranno rivolgersi altrove, perché Nando è stato ucciso. Qualcuno lo ha colpito con una chiave inglese che poi ha stranamente rimesso a posto, ancora insanguinata. Ma chi poteva volere la morte di un uomo simile? Un uomo stimato, riservato fino all’eccesso. Un uomo di cui, in fondo, nessuno sapeva molto.

Il compito di trovare l’omicida spetta ai Bastardi, che lavoreranno al caso con la consueta dedizione. Anche se gli ostacoli sono tanti. Anche se ciascuno di loro sta vivendo un momento difficile, anche se ognuno ha le sue angosce, i suoi dolori, i suoi segreti. Anche se i grandi capi della questura, che proprio non li sopportano, sperano ancora di vederli cadere. Come succede perfino agli angeli.

«Angeli, comunque. Che non sono invulnerabili, che anzi sono fragili, lesionati, feriti perché ogni volta per comprendere e per aiutare devono condividere. Angeli che hanno bisogno di aiuto, perché ogni angelo deve avere un angelo che ne custodisca il dolore. Angeli che fanno grandi imprese immersi nel silenzio, consapevoli del danno che l'eccessiva attenzione può fare, masticando e divorando e poi subito dimenticando» (Maurizio de Giovanni, «Corriere della Sera»).

Il 18 ottobre Maurizio de Giovanni, insieme ad alcuni bookblogger, ha presentato Angeli in diretta sulla pagina Facebook di Einaudi e su quella del suo fanclub:

Luigi Palma, detto Gigi: vicequestore.
Angelo capo.

Giorgio Pisanelli, detto il Presidente: sostituto commissario.
Angelo custode.

Elsa Martini, detta la Rossa: vicecommissaria.
Faccia d’angelo.

Giuseppe Lojacono, detto il Cinese: ispettore.
Angelo in bilico.

Francesco Romano, detto Hulk: assistente capo.
Angelo vendicatore.

Ottavia Calabrese, detta Mammina: vicesovrintendente.
Angelo del focolare.

Alessandra Di Nardo, detta Alex: agente assistente.
Il sesso degli angeli.

Marco Aragona, vorrebbe essere detto Serpico: agente scelto.
Angelo dalla faccia sporca.

Torna in presenza il Salone Internazionale del Libro di Torino, al via la XXXIII edizione. Cinque giorni di eventi nei Padiglioni 1, 2, 3 e Oval di Lingotto Fiere, oltre che negli spazi del Centro Congressi Lingotto. La superficie complessiva è stata allargata: ci saranno quattro nuove sale negli spazi del Centro Congressi, tra le quali l’Auditorium da 600 posti, per un totale di otto nuove sale convegni di cui una, la Sala Bianca, nello spazio esterno al Padiglione 3, così come il palco di SalTo Live, nel piazzale dell’Oval. Vita Supernova è il tema di questa edizione davvero speciale, la prima dopo la chiusura per la pandemia e nell’anno in cui si celebra il settimo centenario della morte di Dante Alighieri.
Riparte anche il Salone Off, alla sua diciassettesima edizione. Il programma con quasi 300 appuntamenti in oltre 100 luoghi distribuiti su tutto il territorio piemontese, sarà una festa della cultura: incontri con autori, reading, spettacoli teatrali, concerti, tavole rotonde, dialoghi tra scrittori e studenti nelle scuole, seminari e dibattiti, workshop e molto altro ancora. (qui il programma completo).

Il calendario degli appuntamenti organizzati dall'Einaudi:

Giovedì 14 ottobre

ore 12.30, Sala Oro
Lezione d'apertura del XXXIII Salone del libro
Con Chimamanda Ngozi Adichie

ore 16.30, Sala Granata
Omaggio a Rigoni Stern
Con Mauro Bersani, Paolo Cognetti e Davide Longo

ore 17.15, Sala Bianca
Andrea Capussela
Autore di Declino Italia
Con Tonia Mastrobuoni, Giorgio Barba Navaretti, Domenico Siniscalco e Irene Tinagli
In collaborazione con Fondazione Collegio Carlo Alberto

Venerdì 15 ottobre

ore 12.00, Sala Rossa
Daniele Del Giudice: l’uomo, i libri, le passioni
Con Mauro Bersani, Massimo Cacciari e Ernesto Franco

ore 13.15, Sala Ambra
Vittorio Lingiardi
Lezione a partire da Arcipelago N

ore 18.15, Sala Blu
Marilynne Robinson -- in collegamento online
Autrice di Jack
Con Claudia Durastanti

Sabato 16 ottobre

Ore 10.30, Sala Viola
Lessico famigliare - Omaggio a Natalia Ginzburg
Con Annalena Benini, Lisa Ginzburg, Valeria Parrella e Domenico Scarpa

Ore 10.30, Sala Rossa
Viola Ardone
Autrice di Oliva Denaro
Con Ambra Angiolini e Gaia Manzini

Ore 15.30, Auditorium
Giuliano Sangiorgi
Autore de Il tempo di un lento
Con Gino Castaldo

Ore 18.00, Sala Viola
Domenico Starnone
Autore di Vita mortale e immortale della bambina di Milano
Con Valeria Parrella e Elena Stancanelli

Ore 18.30, Sala Oro
Maurizio de Giovanni
Autore di Angeli. Per i Bastardi di Pizzofalcone

Ore 18.45, Sala Ambra
Evelina Christillin e Christian Greco
Autori de Le memorie del futuro. Musei e ricerca
Con Massimo Osanna

Domenica 17 ottobre

Ore 10.30, Sala Azzurra
Metamorfosi: attraversare le forme
Con Maya De Leo, Fumettibrutti, Valeria Parella e Pajtim Statovci
In collaborazione con Salone del libro, Feltrinelli e Sellerio

Ore 10.30, Caffè Letterario
Susanna Tartaro
Autrice de La non mamma
Con Loredana Lipperini

Ore 13.30, Sala Rossa
Diego De Silva
Autore de Le minime di Malinconico
Con Massimiliano Gallo
Musiche di Stefano Giuliano e Aldo Vigorito

Ore 16.30, Sala Blu
Alberto Rollo
Autore de Il miglior tempo
Con Paolo Di Paolo

Ore 16.30, Sala Viola
Donatella di Pietrantonio
Autrice di Borgo Sud
Con Federica Manzon

Lunedì 18 ottobre

Ore 15.00, Caffè Letterario
Stefania Bertola
Autrice de Le cure della casa
Con Bruno Gambarotta

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Per informazioni:

Il sito ufficiale del Salone del libro.
Il programma completo della manifestazione.
Il Salone del Libro su Facebook
Il Salone del Libro su Twitter (hashtag #SalTo21)

Due documenti dell’archivio della Televisione della Svizzera Italiana ci permettono di vedere e ascoltare Daniele Del Giudice, lo scrittore morto il 2 settembre di quest’anno, in due fasi della sua vita distanti fra loro una decina di anni.

La prima intervista ci mostra un Del Giudice trentaseienne che parla del suo secondo libro: Atlante occidentale. Fa quasi tenerezza vederlo così magro e un po’ impacciato, alle prese con la fastidiosa etichetta di giovane scrittore. Ma il suo modo di parlare rivela quel gusto della precisione che ha sempre caratterizzato anche la sua scrittura.

Daniele Del Giudice; Saluto; ricordo

Più a suo agio e sicuro di sé nella seconda intervista, realizzata in volo su un piccolo aereo pilotato dallo stesso Del Giudice. Non a caso l’intervista era stata realizzata nel 1994 poco dopo l’uscita di Staccando l’ombra da terra, il suo libro di racconti sul volo, grande passione dello scrittore. Qui Del Giudice ha quarantacinque anni e ha raggiunto il massimo della sua maturità letteraria. Parlare di masse di metallo che si trasformano in aerei è parlare di quella magia che sta dentro a tutte le cose e dentro agli uomini. I suoi libri sono sempre stati un impasto di materia e di passione. Di sguardo lucido e di sentimento. Anche pochi momenti di queste due interviste possono ridarci la temperatura di Del Giudice uomo e grande scrittore.

Daniele Del Giudice; Saluto; ricordo
Viola Ardone

«Siamo rimaste insieme tanto tempo a raccontarci questa storia. Io e te: Viola Ardone e Oliva Denaro, rispecchiandoci l'una nell'altra, mettendo a confronto le nostre adolescenze, i nostri quindici anni, condividendo dubbi e macinando incertezze. E adesso tu sei pronta a andartene nel mondo. Buon viaggio, Oliva…»
Viola Ardone, «tuttolibri – La Stampa»

Dopo lo straordinario successo de Il treno dei bambini, Viola Ardone torna con un'intensa storia di formazione. Quella di una ragazza che vuole essere libera in un'epoca in cui nascere donna è una condanna.

Siamo negli anni Sessanta, Oliva Denaro è una ragazzina che vive a Martorana, un paesino siciliano dominato da regole arcaiche di cui tutti sono succubi. È brava a scuola, le piace studiare il latino, usa le sue declinazioni ripetendole a memoria nei momenti difficili; sfoglia il vocabolario perché dentro ci sono termini sconosciuti che servono a formulare pensieri ancora indistinti.

Ma, diventata donna, deve cercare marito, come tutte, e non è bene che una femmina sappia troppe cose. Subisce la violenza fisica e psicologica di Paternò, che la vuole e la rapisce. La regola vuole che Oliva sposi il suo stupratore, e il suo «no» coraggioso arriva fino a noi.

Oliva Denaro è stato subito accolto calorosamente dai lettori e della critica. Di seguito alcuni estratti:

«È chiaro dal primo istante, infatti, che la storia di Oliva rende omaggio e onore e gloria a "una storia vera", che tuttavia Viola Ardone ha la grazia di non citare mai, neppure nelle note finali, e non lo farò certo io qui. Mi pare il dono più luminoso, questo suo atto di pudore e di riconoscenza. Chi ha ispirato il suo racconto, una donna di oltre settantanni che vive nel riserbo e nella libertà, lo accoglierà con un segreto sorriso. Ne ho contezza. Il romanzo di Viola Ardone racconta cosa sia la libertà, in un tempo in cui questa parola è strattonata nelle piazze, e quanto sia costata. La libertà delle ragazze, così fragile. Lo fa piano, senza intenzione di spiegare o educare, senza retorica alcuna, lo fa lasciando parlare una storia semplice».
Concita De Gregorio, «la Repubblica»

«Il romanzo mostra con straordinaria efficacia i turbamenti di Oliva, che matura la sua scelta in modo incerto, a tratti casuale, incespicando tra i mille ostacoli opposti dalla cultura patriarcale di cui è figlia […]È una storia ambientata nei primi anni Sessanta, quella narrata da Oliva Denaro, ma che per molti aspetti ci riporta all'oggi, allo sguardo malevolo verso le vittime di molestia, ai processi per stupro che colpevolizzano chi denuncia, a una condizione femminile mai completamente libera “dal peso di essere donna”».
Simonetta Fiori, «il venerdì – la Repubblica»

«Viola Ardone racconta un personaggio femminile indimenticabile, fragile eppure fortissimo, capace di liberarsi delle catene del pregiudizio e di offrire il proprio dolore al servizio di altre donne, ma vittima di una giustizia tale solo di nome, con uno stile piano che ne indaga il progressivo cammino verso la consapevolezza e, come già nei romanzi precedenti, trova una chiave suggestiva per esprimere la lingua dell'infanzia, grazie al sintagma con cui Oliva traduce con semplicità i suoi gusti e i suoi desideri».
Marzia Fontana, «la Lettura – Corriere della Sera»

«Nel 1981 vennero abrogati gli articoli 544 e 587 del Codice penale. L'Italia diceva finalmente addio al matrimonio riparatore e al delitto d'onore. Era una conquista per le donne e per la società. Oliva Denaro, nella storia raccontata così bene da Viola Ardone, ha rifiutato secoli di imposizioni ingiuste e lo ha fatto forte di un sistema valoriale trasmesso da un padre. Qualcuno che ti cammina accanto, che non alza la voce, che non conosce forse la visceralità di una madre, ma tiene d'occhio il mondo intorno a te. E se cadi, è lì pronto a sorreggerti».
Gaia Manzini, «Il Foglio»

Jonathan Franzen

Con Crossroads, Jonathan Franzen, torna nelle librerie con una grande nuova storia familiare. Protagonista del romanzo dell’autore de Le correzioni è una famiglia americana, gli Hildebrandt, all'inizio dei tumultuosi anni Settanta: un microcosmo di sogni, paure, rivalità e sensi di colpa. Da una parte l'imperativo antico della legge morale, dall'altra la vita degli esseri umani, emozionante, spaventosa e ingovernabile. Ancora una volta, con l'ironia e l'empatia che sono la cifra della sua letteratura, Franzen racconta una storia unica e insieme universale, sullo sfondo di un paese che non ha mai smesso di rifondare i propri miti.

Il libro, che ha già ricevuto una calorosissima accoglienza da parte della stampa internazionale – «un’opera perfetta» per «Kirkus Reviews», «un capolavoro» per «Booklist», «magistrale e irresistibile» per «Publishers Weekly», «il suo libro migliore» per «Book Forum» –, sta entusiasmando anche la critica italiana.

Di seguito alcuni estratti:

«Il miglior Franzen dai tempi di Le correzioni […] Dimenticavo: i personaggi di Crossroads, che tranne Clem credono tutti in Dio (un Dio cercato, amato, temuto) e nell'esistenza del Male, ci commuovono e ci fanno sorridere. E, colti tra il Natale e la Pasqua all'alba degli anni Settanta, sono al contrario di noi ancora capaci di sognare».
Giuseppe Culicchia, «tuttolibri – La Stampa»

«Questo importante romanzo, struggente e a tratti ironico, si svolge tra il Natale e la Pasqua, e racconta gli aneliti di personaggi che cercano qualcosa che cambi le loro esistenze, ma giunti allo snodo fondamentale delle rispettive vite devono fare i conti con i propri limiti e le proprie fragilità».
Antonio Monda, «la Repubblica»

«Si tratta del suo romanzo migliore […] Con Crossroads ci consegna il suo libro più intenso, un ritratto della società americana, la cui potenza artistica deriva dal la capacità di aver fatto di ogni personaggio nel rapporto con Dio e con la comunità, nel continuo dilaniarsi fra rimorsi, desideri e bugie uno specchio, in cui ciascun lettore può ritrovarsi. E finalmente, nessuno sarà più solo sotto questo immenso cielo».
Francesco Musolino, «Il Messaggero»

«… Primo di una trilogia, con cui lo scrittore torna nel Midwest. Sorretto da una grande architettura, ambientato nella fittizia località di New Prospect, Chicago, nei primi anni Settanta, ha come protagonisti gli Hildebrandt: il padre Russ – pastore in una chiesa cristiana liberal –, la madre Marion e i loro quattro figli. In oltre 600 pagine Franzen ne indaga le inquietudini e gli slanci, i sogni e i segreti, l'imperativo morale che governa le loro esistenze, ma anche il rapporto dialettico tra bene e male che ne scaturisce».
Cristina Taglietti, «Corriere della Sera»

Jonathan Franzen presenta Crossroads