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Una notte in Tunisia
Con questo testo Trevisan, pur mantenendo la sua prosa franta, le battute affilate che si snodano in un lucido delirio, ha moltiplicato i toni del suo teatro confermandosi ancor di più uno degli autori più importanti della nuova scena italiana.
Il libro
Il signor X è un noto politico italiano «in esilio volontario» ad Hammamet. Gravemente ammalato è stato abbandonato da tutti. Sono con lui la moglie, l’inseparabile Cecchin (autista, segretario, cameriere) e, ospite inatteso, suo fratello XX, medico venuto a verificare le cartelle cliniche dei medici tunisini, che non lasciano speranze sulla prognosi di X.
Il malato ha un carattere difficile, odia tutti e non sopporta nessuno, tranne Cecchin. Odia soprattutto gli italiani che l’hanno tradito e scrive memorie e proclami di rivincita postuma. Ma un sogno gli fa balenare un’idea. Se non ha evitato l’esilio forse, con un’ultima trovata, potrà evitare la morte.
Con questa sua nuova pièce, Trevisan costruisce un personaggio un po’ shakespeariano e un po’ bernhardiano: i suoi ultimi giorni di esilio e di malattia sono un emblema della caduta del potere, ma anche un’occasione di riflessione sulla politica e sulla società italiana.
E la tragedia si intreccia continuamente con il comico, con Cecchin nel ruolo di perfetta spalla, fino allo scarto surreale del colpo di scena conclusivo.