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Scritti sul teatro
Il libro
Nicola Chiaromonte, del quale si leggono qui essenziali scritti sul teatro, è forse ancora, per piú di un verso, una figura da scoprire. Morto nel 1972 a sessantasei anni, la sua vita conobbe stagioni assai mosse e lunghe esperienze in diversi paesi. Giovanissimo studente di legge a Roma, nel 1925 era già deciso antifascista. Come scrittore, esordí nel «Mondo» di Giovanni Amendola. Fu critico cinematografico sull’«ltalia Letteraria». E per circa un decennio, fu critico e saggista in settimanali e riviste come «Solaria», mentre politicamente si avvicinava al gruppo di «Giustizia e Libertà». Il suo esilio parigino comincia nel 1934, quando si trattò di sfuggire a un arresto e condanna. Il 1936 trova Chiaromonte in Spagna partecipe della guerra civile nella squadriglia di aviazione organizzata da André Malraux. Nel 1940, in fuga dalla Francia, dopo il crollo, Chiaromonte, toccati l’Algeria e il Marocco, approda infine a New York. I suoi anni americani, dal 1941 al 1949, lo videro, scrittore anche di lingua inglese, collaborare a «Partisan Review», a «Politics», a «New Republic», nonché, accanto a Gaetano Salvemini, al settimanale italiano di New York, «L’Italia Libera». Il suo ritorno in patria, dopo un triennio a Parigi, è del 1953. Fondatore e direttore per tredici anni, con Ignazio Silone, della rivista «Tempo Presente», fu critico drammatico del «Mondo» di Pannunzio (1953-66), poi dell’«Espresso», dal 1968 alla morte. In vita, Chiaromonte non pubblicò che due raccolte di saggi: La situazione drammatica (1959) e Credere e non credere (1971), tradotti anche in inglese e in tedesco. Una gran parte del pensiero di Chiaromonte vede la luce solo ora, e il presente volume è un asse della sua opera postuma.