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Rivali
La rivalità è uno stimolo costante
a migliorarsi, il motore dello sport.
Quante vittorie, quanti record individuali
sono, almeno in parte, merito anche di chi
viene sconfitto, del secondo classificato?
Le storie di atleti indimenticabili che,
per uno scherzo del destino, si sono
ritrovati a contendersi le luci dei riflettori.
Enzo Maiorca e Jacques Mayol
di Marco D'Ottavi
Muhammad Ali e Joe Frazier
di Daniele Manusia
John McEnroe e Björn Borg
di Emanuele Atturo
Nadia Comaneci e Nellie Kim
di Tiziana Scalabrin
Michael Phelps e Chad Le Clos
di Dario Saltari
Ayrton Senna e Alain Prost
di Alfredo Giacobbe
Usain Bolt e Justin Gatlin
di Tommaso Giagni
Maradona e Pelé
di Fabrizio Gabrielli
Billie Jean King e Margaret Smith Court
di Elena Marinelli
Michael Jordan e Kobe Bryant
di Dario Vismara
Il libro
Anche lo sport, come la storia, celebra spesso i vincitori, dimenticando non solo gli sconfitti, ma anche quanto la competizione sia necessaria per raggiungere livelli di eccellenza impensabili in solitudine. La rivalità è un tipo di rapporto che può prendere sfumature diverse, ognuna interessante: può essere tossica, quando finisce per avvelenare uno dei due sfidanti, oppure virtuosa, quando porta entrambi i protagonisti a superare i propri limiti. Attraverso stili letterari diversi vivremo, tra gli altri, lo scontro monumentale tra Muhammad Ali e Joe Frazier, che hanno passato 41 riprese insieme sul ring, in una delle trilogie piú famose e cruente nella storia della boxe; la gara a chi scendeva piú in profondità negli abissi marini tra Enzo Maiorca e Jacques Mayol, esponenti di due modi molto diversi di vivere il mare e di stare al mondo; il confronto tra Kobe Bryant e Michael Jordan, i quali rimarranno legati da una rivalità nata come spirito di emulazione (per Kobe) e come difesa del proprio status (per MJ); le sfide durante gli anni Settanta tra Nadia Comăneci e Nellie Kim, che in uno scenario piú ampio hanno rappresentato il contrasto tra la potenza della ginnastica sovietica e le ambizioni del regime di Nicolae Ceauşescu in Romania. Che siano vissute in modo tragico o come stimolo a migliorarsi, le storie raccontate in questo volume sono diventate l’archetipo di altre rivalità, presenti e future, e ancora a distanza di anni non hanno smesso di emozionare.