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Storie di Gap
«Il sapore aspro del risveglio a caro prezzo
degli italiani dall'attendismo, dalla torpida
quiete ventennale del regime».
Adriano Prosperi
Il libro
Nell’aprile 1943 Antonio Roasio, uno dei tre responsabili del Partito comunista, invia una lettera «strettamente riservata» alle organizzazioni regionali, in cui fa presente l’urgente necessità di attrezzare «i militanti alla lotta armata a mezzo dell’organizzazione di “Gruppi di azione patriottica”, capaci di condurre azioni di sabotaggio delle attrezzature militari contro i massimi dirigenti del partito fascista». A livello pratico, però, le prime iniziative concrete verranno messe in atto solo dopo l’armistizio dell’8 settembre. Dai profili biografici dei protagonisti alle questioni cruciali – il rapporto fra gappismo e resistenza armata, il tema della rappresaglia, il problema del consenso fra la popolazione – dal racconto degli attentati piú eclatanti alla lotta partigiana e alle ripercussioni sul nostro passato recente, Santo Peli ripercorre con rigore e imparzialità l’intera vicenda dei Gap per superare le molte «leggende» e restituire ai lettori una ricostruzione lontana dalla retorica e dalla speculazione. E colma una lacuna rilevante nel panorama dell’analisi storica del nostro Paese.