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La riscoperta dell’umanità
L'affascinante ritratto di gruppo di Franz Boas, il geniale fondatore dell'antropologia culturale , e della sua cerchia di coraggiose allieve, che insieme demolirono i luoghi comuni occidentali di razza, genere e sessualità nella prima metà del Novecento. La cronaca ricca di drammi, sfide, sodalizi e amori, di come la nostra società cominciò a mettere in discussione se stessa scoprendo le origini multiculturali del nostro mondo.
Il libro
Un secolo fa, tutti erano convinti che le persone fossero predestinate dalla loro razza, sesso e nazionalità a essere piú o meno intelligenti, educate o aggressive. Ma il professor Franz Boas della Columbia University, esaminati i dati raccolti, decise che non era per niente cosí. Le categorie razziali erano finzioni biologiche. Le culture non venivano fornite in ordinate confezioni etichettate come «primitive» o «avanzate». Una famiglia, un buon pasto o persino il buon senso erano un prodotto della storia e delle circostanze, non della natura. In questo libro, una magistrale narrazione di idee radicali e vite appassionate, Charles King mostra come le intuizioni di Boas e delle sue allieve abbiano dato il via a un fondamentale ripensamento della diversità umana. Le allieve in questione erano delle esuberanti e sconosciute visionarie: Margaret Mead, l’autrice di L’adolescenza in Samoa, uno dei libri di scienze sociali piú letti di tutti i tempi; Ruth Benedict, il grande amore della Mead, la cui ricerca contribuí a definire il Giappone dopo la Seconda guerra mondiale; Ella Deloria, l’attivista sioux che preservò le tradizioni degli indiani delle Pianure; e Zora Neale Hurston, i cui studi con Boas sono entrati direttamente nel suo romanzo, divenuto un classico, I loro occhi guardavano Dio. Tutti insieme mapparono civiltà, dal Sudamerica al Pacifico meridionale e dalle isole dei Caraibi alle strade di Manhattan. Le loro scoperte rivoluzionarie avrebbero ispirato le fluide concezioni di identità che conosciamo oggi.