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Ausmerzen
Con uno scritto di Mario Paolini.
***
«Ausmerzen ha un suono dolce
e un'origine popolare.
È una parola di pastori, sa di terra,
ne senti l'odore.
Ha un suono dolce ma significa
qualcosa di duro,
che va fatto a marzo.
Prima della transumanza, gli agnelli,
le pecore che non reggono la marcia
vanno soppressi».
Marco Paolini, Ausmerzen
***
Nella storia di uno sterminio non a tutti noto,
prima e dopo Auschwitz, era annidato il Dna
di ogni soppressione di creature umane difettose,
indifese, «vite indegne di essere vissute».
Marco Paolini si immerge in quelle tenebre
e il suo racconto porta in piena luce il modello
nascosto dell'eliminazione dei deboli.
Il libro
Dopo lo spettacolo Ausmerzen e il suo successo, anche per rispondere alle domande che lo spettacolo stesso aveva creato, Marco Paolini si è immerso per un anno nella scrittura, rielaborando e tessendo in narrazione una mole enorme di dati, alcuni dei quali – tra i piú sconvolgenti – quasi sconosciuti.
L’interrogazione su eugenetica, scienza ed etica, e sulle politiche del potere si fonde nel racconto. Un narratore appassionato, pieno di sdegno e pudore, e non privo di humour, ci consegna cosí un libro di feroce potenza, destinato a diventare necessario. Per tutti.
***
«Questa è la storia di uno sterminio di massa conosciuto come Aktion T4. T4 sta per Tiergartenstraße numero 4, un indirizzo di Berlino. Durante Aktion T4 sono stati uccisi e passati per il camino circa trecentomila esseri umani classificati come “vite indegne di essere vissute”…
Cominciarono a morire prima dei campi di concentramento, prima degli zingari, prima degli ebrei, prima degli omosessuali e degli antinazisti e continuarono a morire dopo, dopo la liberazione, dopo che il resto era finito».
Marco Paolini, Ausmerzen