-
Antropologia e religione Antropologia e religione
-
Arte e musica Arte e musica
-
Classici Classici
-
Critica letteraria e linguistica Critica letteraria e linguistica
-
Filosofia Filosofia
-
Graphic novel Graphic novel
-
Narrativa italiana Narrativa italiana
-
Narrativa straniera Narrativa straniera
-
Poesia e teatro Poesia e teatro
-
Problemi contemporanei Problemi contemporanei
-
Psicologia Psicologia
-
Scienze Scienze
-
Scienze sociali Scienze sociali
-
Storia Storia
-
Tempo libero Tempo libero
Lupi genti culture
Uno dei piú noti medievisti italiani ha qui riunito e rielaborato quattro saggi che hanno tutti come tema di fondo il rapporto tra uomo e natura nel Medioevo: la costruzione del mito del lupo cattivo, la natura come matrigna, la natura come distruttrice.
Il libro
Rileggere il medioevo accettando che le condizioni meteorologiche, il ratto nero o il lupo possano contare quanto Carlo Magno o Roberto d’Angiò non è nelle abitudini piú correnti. Tale insolita prospettiva, adottata negli studi raccolti in questo volume, permette di meglio intendere situazioni spesso trascurate dalla ricerca storica, eppure di straordinario rilievo. Trovano nuova luce i grandi passaggi epocali: il modificarsi degli equilibri che, fra tarda antichità e alto medioevo, videro l’uomo sulla difensiva rispetto ad un habitat fattosi piu duro e ostile; poi il diffondersi di una mutata sensibilità che dal secolo XII comincia a guardarsi dall’uso indiscriminato delle risorse naturali. Gli intrecci fra assetti economici e sociali, pratiche religiose, modelli culturali e forme di sensibilità collettiva si riflettono nel rapporto uomo/ambiente con ricadute in molti settori, dalla “invenzione” del lupo cattivo alle diverse valenze dell’antropocentrismo cristiano, fino ai dibattiti sulle ragioni prime degli eventi naturali. Sono elementi basilari per meglio chiarire i termini di un rapporto sempre fondamentale per la società.