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L’Anno mille
Il libro
Un popolo atterrito dall’imminenza della fine del mondo: nell’opinione pubblica questa immagine dell’Anno Mille è viva ancor oggi, malgrado le pagine che gli storici hanno scritto per smentirla. Nella coscienza collettiva, gli schemi millenaristici non hanno perduto la loro facoltà di seduzione, osserva Georges Duby, uno dei maggiori medievisti contemporanei. In questo volume egli ricostruisce il grande rivolgimento di strutture di cui l’Occidente fu teatro al tempo della svolta millenaria attraverso un attento collage di opere prevalentemente letterarie: poemi, lettere, biografie encomiastiche, annali, cronache, storie. Questi testi recano un contributo insostituibile alla storia degli atteggiamenti mentali e delle rappresentazioni della psicologia collettiva. Che significa dunque in verità l’Anno Mille dell’Incarnazione e della Redenzione? «L’inizio di una svolta importante, il passaggio da una religione rituale e liturgica – quella di Carlomagno, quella ancora di Cluny – a una religione d’azione e che s’incarna, quella dei pellegrini di Roma, di Santiago e del Santo Sepolcro, e presto quella dei crociati. Nel seno dei terrori e dei fantasmi, una primissima intuizione di quella che è la dignità dell’uomo. Qui, in questa notte, in questa indigenza tragica, in questa barbarie, cominciano, per secoli, le vittorie del pensiero europeo».