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Arti e storia nel Medioevo III – Del vedere: pubblici, forme e funzioni
Cosa significava essere artisti, committenti e spettatori nel Medioevo.
Il libro
I saggi riuniti si concentrano sulle forme e sulle funzioni culturali – soprattutto della produzione artistica – che furono caratterizzate dal pubblico al quale vennero rivolte, ovvero che hanno determinato particolari comportamenti nei loro confronti. Si affronta cosí il problema dei destinatari dell’opera d’arte, dell’atteggiamento del pubblico dinanzi all’immagine e dell’uso delle opere d’arte, sia in ambito occidentale (Michele Bacci, «Guardare le immagini sacre»), sia nell’Oriente bizantino (Anthony Cutler, «Vita sociale degli oggetti»). Vengono presi in esame anche usi particolari delle immagini (Lina Bolzoni, «Educare lo sguardo, controllare l’interiorità: usi delle immagini nella predicazione volgare del Tre e Quattrocento») e, allo stesso tempo, non vengono tralasciati aspetti caratteristici della fruizione delle opere d’arte, come nel caso dei manoscritti miniati (Giulia Orofino, «Leggere le immagini nei libri medievali»). Osservando il rapporto che si è instaurato e sviluppato tra il pubblico e le opere d’arte, l’opera presenta quindi la società medievale come un contesto attivo, del quale furono protagonisti committenti, spettatori e artisti. Il volume è corredato da un ricco apparato iconografico che, accanto alle illustrazioni dei diversi saggi, guida il lettore attraverso una serie di tavole a colori esemplificative dei diversi aspetti dell’opera d’arte in rapporto alla sua ricezione.