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Ordine nero, guerriglia rossa
Ordine nero, guerriglia rossa. Due parole d'ordine, due obiettivi. Le radici del terrorismo italiano attraverso la prospettiva dello scontro tra neofascismo e sinistra extraparlamentare.
Il libro
Guido Panvini ricostruisce il processo di militarizzazione della lotta politica in Italia innescato dalla violenza diffusa tra l’estrema destra e l’estrema sinistra. Lo studio sistematico delle fonti d’archivio da un lato ci riporta al clima nel quale maturò il terrorismo, ma, soprattutto, ne individua una delle piú importanti condizioni genetiche nei discorsi e nelle pratiche della violenza dei neofascisti e della sinistra extraparlamentare volti all’eliminazione dell’avversario.
Stragi contro civili, tentativi di colpo di Stato, progetti insurrezionali, scontri di piazza e di strada, aggressioni organizzate, pianificazione di agguati si intrecciano e si susseguono tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta. Per la prima volta queste forme di violenza sono raccontate e restituite attraverso le voci dei protagonisti, le loro scelte e le loro culture. La logica della violenza è ripercorsa nelle reciproche dinamiche di scontro, che fanno emergere la diversità di repertori d’azione e le differenti strategie della violenza. Ma questa è anche una storia di contaminazioni e di rispettive influenze politiche, ideologiche e culturali. Una pagina chiusa del nostro recente passato che ci invita a riflettere sull’Italia di oggi.
«È importante individuare il nemico, dargli nome e cognome», era scritto su un numero di «Avanguardia operaia» nel maggio del 1969.
Qualche mese dopo, sul «Candido», un settimanale di estrema destra, i lettori venivano invitati a fotografare i manifestanti di sinistra. Gli «scatti» sarebbero stati trasformati in «manifesti per divulgare tra “la maggioranza silenziosa” le simpatiche fisionomie, i nomi, i cognomi e gli indirizzi dei piú esagitati tra i capi sovversivi».
Lo scontro tra neofascismo e sinistra extraparlamentare – delineatosi a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta – fu una delle piú importanti cause di diffusione della violenzapolitica. Guido Panvini ne ricostruisce le ragioni, le dinamiche e le forme organizzative, portandoci agli albori del terrorismo italiano.