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L’orizzonte verticale
Il libro
Presente da quasi un secolo su tutti i giornali del mondo, assente da qualsiasi storia del giornalismo, del costume, della lingua, il cruciverba è l’inavvertito elefante che siede nel salotto della comunicazione del Novecento. Molti lo ritengono piú antico di quello che è: eppure non poteva che nascere nella New York degli anni Dieci, contemporaneamente a tutto ciò che ha costituito l’orizzonte del moderno, dalla catena di montaggio al cubismo, dal giornalismo dei reportage alla musica jazz. Vuoto, il cruciverba è una griglia ortogonale di caselle; pieno, è un caleidoscopio alfabetico in cui si frammentano e si ricompongono le parole della lingua e i nomi del mondo, dando la possibilità ai lettori di verificare le proprie conoscenze in una sfida con se stessi, circoscritta a una percorrenza in metropolitana o a una sosta in poltrona durante il weekend. La storia del cruciverba è anche un romanzo. I suoi personaggi sono tutti straordinariamente eccentrici (e apparentemente tutti «normali»), i suoi dialoghi collegano definizioni indiziarie e soluzioni congetturali, la sua ambientazione è la metropoli, con i suoi giornali, i suoi grattacieli, i suoi mezzi di trasporto. A questa storia si incrociano affondi saggistici e un viaggio per immagini: i casellari a schema piú o meno libero occhieggiano da quadri, architetture, oggetti di design, abiti di alta moda, persino costumi da bagno, e il linguaggio delle definizioni e delle soluzioni ritorna in romanzi, poesie, test di intelligenza, titoli di giornale.
«Per secoli e secoli l’invenzione del cruciverba è stata nell’aria. Dai primissimi andirivieni della scrittura nello spazio piano fino alla frenesia degli ultimi decenni dell’Ottocento, quando i precursori si affollavano e l’imminenza davvero si respirava, il cruciverba è stato lí lí per accadere. L’accumulo delle condizioni necessarie sarebbe prima o poi precipitato: tuttavia la scelta del tempo e del luogo di questa invenzione non sarebbe toccata al Caso».
«Il 21 dicembre 1913 era una domenica. Il passante newyorkese che avesse acquistato una copia del “New York World” – il giornale quotidiano che era stato rifondato e portato al successo da Joseph Pulitzer – si sarebbe trovato fra le mani un involto molto piú voluminoso che negli altri giorni della settimana».