-
Antropologia e religione Antropologia e religione
-
Arte e musica Arte e musica
-
Classici Classici
-
Critica letteraria e linguistica Critica letteraria e linguistica
-
Filosofia Filosofia
-
Graphic novel Graphic novel
-
Narrativa italiana Narrativa italiana
-
Narrativa straniera Narrativa straniera
-
Poesia e teatro Poesia e teatro
-
Problemi contemporanei Problemi contemporanei
-
Psicologia Psicologia
-
Scienze Scienze
-
Scienze sociali Scienze sociali
-
Storia Storia
-
Tempo libero Tempo libero
Bonbon Robespierre
Il libro
Per tutti noi, dire «Robespierre» equivale a dire Maximilien Robespierre, e significa Rivoluzione francese, giacobinismo, Terrore. Ma dire «Robespierre» vuole anche dire il fratello minore della famiglia, Augustin. Per gli amici: Bonbon. Un personaggio di cui non si trova traccia nella maggior parte dei libri di storia, se non là dove si parla del 28 luglio 1794: il giorno del Termidoro in cui entrambi i fratelli Robespierre vennero condannati a morte. Eppure, anche Augustin ebbe un ruolo significativo nella Rivoluzione. Fu a sua volta un uomo di legge, un militante giacobino, un deputato della Montagna. E fu a sua volta un terrorista. Non però un terrorista di scrivania, un burocrate della ghigliottina come Maximilien. Augustin fu un terrorista di terreno: dal profondo nord al profondo sud, percorse in lungo e in largo la Francia della Rivoluzione. E, a forza di guardare in faccia il Terrore, comprese che solo fermando la metastasi della violenza si potevano preservare le conquiste rivoluzionarie. Soltanto terminando la Rivoluzione si poteva salvarla.