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Il mondo delle crociate
Il volume, sontuosamente illustrato con 158 immagini a colori, prende in considerazione gli elementi materiali delle crociate e le tracce che esse ci hanno lasciato in architettura, scultura, oreficeria, pittura e manoscritti. La possibilità di osservare i resti materiali di queste guerre ci permette di comprendere meglio non solo le identità e le azioni dei crociati, ma anche le relazioni che essi intrattennero con le culture contro le quali combattevano.
«Maestoso, acuto e illuminante dall'inizio alla fine».
Peter Frankopan
Il libro
La ricostruzione storica e antropologica del mondo medievale della guerra, raccontato a partire dalle pratiche, dai protagonisti, dagli oggetti e dai simboli dell’universo delle crociate. Se lungo tutto il Medioevo le crociate furono sostenute dall’ideologia religiosa, le conseguenti campagne militari prevedevano in realtà obiettivi concreti: terre, ricchezze, potere e prestigio. I crociati fecero incetta di possedimenti di ogni tipo, dai reliquiari ai castelli. Le spedizioni richiedevano enormi investimenti e attrezzature materiali (armamenti e tecnologia militare, opere di falegnameria e mezzi di trasporto); le conquiste producevano burocrazia, tassazione, sfruttamento economico e norme commerciali.
«La fascinazione moderna nei confronti della forza trainante della religione tende a semplificare le crociate trasformandole in “guerre di religione”. Ciò è fuorviante soprattutto per due aspetti. Impone una falsa coesione binaria alle identità e alle motivazioni delle parti contrapposte, come se si trattasse di uno “scontro tra cristiani e musulmani”, quando la realtà era piú composita, fatta di collaborazione e non solo di coercizione, di contatto e non solo di competizione. Inoltre non tiene conto della realtà della guerra. Come la religione, la violenza pubblica è sociale e culturale. Il coinvolgimento dei crociati poteva essere fervido o forzato, frutto di una libera scelta o delle necessità legate al lavoro, entusiasta o indifferente o risentito. Le crociate furono guerre combattute sotto il vessillo della fede religiosa, e sono inspiegabili se non si riconosce questo dato. Tuttavia sono anche di piú e di meno: di piú perché rientravano in uno schema piú ampio di aggressione culturale e territoriale; di meno perché, in quanto guerre, venivano combattute come tutte le altre, ed erano una faccenda di soldi e di uomini, di tattica e di tecnologia, di castelli e di falegnameria».