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Peccato criminale
27 settembre 1825. Maria Agnese del Santo Bambino, badessa del monastero di Montecastrilli, e Ambrogio Mignanti, suo intimo confessore, vengono arrestati dal vicario del Santo Uffizio e condotti a Roma. Le accuse sono infamanti: simulazione di santità, peccati contro il sesto comandamento, adescamento in confessionale e omicidio. In queste pagine riprende vita una storia dimenticata, in cui si intrecciano indissolubilmente peccato e crimine. Una storia fatta di vittime e carnefici. E chi sono le vittime di questa violenza dello spirito e della carne che, come una ragnatela, si espande nel monastero di Montecastrilli? Sono donne. Monache. Chi i carnefici? Uomini, i religiosi confessori del monastero. E, cosa che forse sorprenderà, anche la badessa, che prima è vittima e poi riversa sulle altre tutto il sangue delle proprie ferite. Eleonora Rai, coniugando la passione della narratrice e le ragioni della studiosa, ci rivela come possa essere sottile il confine tra chi abusa e chi è abusato, quando le sole leggi che governano il mondo sono quelle «sacre» della gerarchia e del dominio maschile.
Il libro
«Non voglio raccontare lo scandalo, benché questi possano sembrare eventi scandalosi. Non voglio raccontare una vicenda scabrosa, sebbene scabroso possa apparire quanto accaduto. Vorrei soltanto puntare i riflettori su un palcoscenico preciso, allestito in uno spazio e in un tempo limitati: un monastero di clarisse nell’Italia centrale della prima metà del XIX secolo; ma vorrei anche che chi sta in platea, o si arrocca nella penombra della galleria, possa – con gli occhi fissi sulla scena, sui suoi attori e le sue attrici, la sua scenografia e i suoi dialoghi – realizzare come le vicende di Montecastrilli non possano restare confinate lí. Sono vicende che ci obbligano a riflettere sulla natura umana. A domandarci se le vittime di abuso mettessero in atto due secoli addietro meccanismi di autoconservazione poi cosí diversi rispetto a quanto accade oggi. Se chi abusava allora della propria posizione di potere per ottenere i propri scopi si avvalesse di strategie tanto lontane da quelle che vediamo ovunque intorno a noi».