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Lo stato-progetto e i suoi rivali
Uno sguardo globale che ci mostra come le ambizioni degli stati, degli imperi commerciali e dei capitali abbiano, nel bene e nel male, plasmato il XX secolo e il primo quarto del XXI; e come conoscere e capire queste ambizioni possa restituire un senso ai grandi cambiamenti politici ed economici spesso oscuri del nostro tempo. «Un libro ambizioso, destinato a rimanere, in cui Maier espone tutta la fragilità del nostro ordine democratico».
«The Wall Street Journal»
Il libro
Come scrivere una storia del XX e del XXI secolo che possa tenere conto sia dei successi delle democrazie liberali quanto della loro crisi attuale e dell’oscurità che si profila all’orizzonte? Ed è possibile scriverla senza replicare la trama, diventata ormai un cliché, del bene contro il male, delle forze liberali contro quelle autoritarie? Charles S. Maier ci mostra che c’è un altro modo di raccontare questa storia che non si risolva nel conflitto tra democrazia e dittatura, emancipazione e oppressione, fascismo e comunismo o anche soltanto tra liberali e conservatori, destra e sinistra, moderati ed estremisti. I protagonisti sono attori collettivi che possiedono diverse fonti di potere e di influenza pubblica e che cercano di massimizzare il loro ruolo storico. E quattro di questi sono quelli che sembrano aver avuto il peso maggiore. Due piú ancorati alle configurazioni politiche tradizionali: lo stato con un ampio progetto di trasformazione sul piano delle istituzioni, cosí come su quello della società civile e persino della mentalità; e l’impero estrattivo, ovvero un’organizzazione non legata tanto all’espansione territoriale fine a se stessa quanto alla creazione di un sistema di dominio finalizzato allo sfruttamento delle risorse naturali. E due invece piú «volatili»: le comunità di governance e le reti di capitali, entrambe strutture transnazionali che mirano a forme di controllo piú debole ma non meno egemonico, che garantisca influenza e libertà assoluta dei movimenti economici e finanziari. Quella di Maier è una prospettiva bilanciata e di ampio respiro, di cui c’è estremo bisogno in tempi di profonda disillusione democratica, che rivelandoci come l’equilibrio politico si sia sempre retto su una fragile tensione di forze può aiutarci a illuminare di una luce meno fosca il presente.
«Maier offre un resoconto alternativo della storia degli ultimi due secoli, che mette in luce gli esplosivi intrecci di potere politico ed economico».
«Foreign Affairs»