-
Antropologia e religione Antropologia e religione
-
Arte e musica Arte e musica
-
Classici Classici
-
Critica letteraria e linguistica Critica letteraria e linguistica
-
Filosofia Filosofia
-
Graphic novel Graphic novel
-
Narrativa italiana Narrativa italiana
-
Narrativa straniera Narrativa straniera
-
Poesia e teatro Poesia e teatro
-
Problemi contemporanei Problemi contemporanei
-
Psicologia Psicologia
-
Scienze Scienze
-
Scienze sociali Scienze sociali
-
Storia Storia
-
Tempo libero Tempo libero
Vittime e carnefici
Guerre, dittature, persecuzioni, migrazioni. La religione usata come strumento di odio e divisione nelle periferie del mondo. Contro la «globalizzazione dell'indifferenza», le parole di un sacerdote e missionario che racconta in presa diretta dai luoghi del conflitto.
Il libro
Padre Giulio Albanese ha vissuto per diversi anni in Africa. Di fronte agli abomini perpetrati nelle zone «calde» del pianeta, e alla testimonianza dei martiri del nostro tempo e delle loro comunità, ha sentito l’urgenza di scrivere questo libro, che denuncia come la fede possa essere distorta a fini ideologici, politici ed economici, per ottenere i quali si uccide, o si creano le condizioni per farlo, nel nome di un dio minuscolo, feticcio d’interessi faziosi.
«L’edificio era sventrato e il campanile diroccato. La mensa era stata spezzata in due tronconi. Il vecchio sacrestano mi spiegò che era comunque riuscito a salvare i registri dei battesimi e li custodiva gelosamente nella sua abitazione. Gli domandai se avesse contatti con le religiose che vivevano nella capitale. Mi disse che almeno una volta al mese riceveva i flaconi delle medicine, contenenti le particole. Prima di partire, gli regalai una coroncina del rosario. Si mise a piangere come un bambino e mi chiese di benedirlo. Poi lo nascose in una bisaccia su cui era scritto «Allah Akbar». Mi spiegò, a bassa voce, che per lui quella scritta si riferiva al Dio dei cristiani, ma non lo sapeva nessuno».