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L’arte della guerra
Commento di Jean Levi.
Illustrazioni scelte e commentate da Alain Thote.
Edizione italiana a cura di Attilio Andreini e Maurizio Scarpari.
***
«Uno degli aspetti peculiari del Sunzi riguarda
la capacità di passare impercettibilmente
da un tentativo di pensare razionalmente
la guerra, individuando alcune
tecniche volte ad assicurare un'efficacia
tale da evocare l'idea di prevedibilità assoluta
in un ambito in realtà completamente
aleatorio, a un discorso di natura
poetica in cui l'indeterminatezza delle
situazioni non viene gestita attraverso
un'abile manipolazione del corso delle cose,
ma mediante la potenza incantatoria
della parola. Infine, la grandezza di questa
guerra tanto perfetta da ridurre al minimo
l'eventualità del conflitto viene rappresentata
attraverso dipinti di battaglie
a cui sono conferiti i tratti di una conflagrazione
cosmica. L'apologia della nonguerra
termina in un'apoteosi bellicista.
E se ne comprende facilmente il motivo.
Il Sunzi, come i principali manuali di comando,
siano essi civili o militari, ha per
destinatario il Sovrano, che va indotto ad
aderire alle tesi difese dall'autore e a identificarsi
con le teorie che gli è dato leggere
o ascoltare perché possa infine risvegliare
quell'hybris sopita che alberga in ogni
grande figura di questo mondo, e, probabilmente,
in tutti gli uomini».
Il libro
Scritto all’epoca degli Stati Combattenti, L’arte della guerra è il piú antico trattato di strategia militare conosciuto (v-iv secolo a.C.); tradizionalmente si presume sia stato scritto da un generale cinese di nome Sun Tzu (o Sunzi), ed è soprattutto una lezione di saggezza e di arte di vivere ispirata agli insegnamenti del Dao. Questa nuova edizione di uno dei piú celebri e influenti testi della cultura orientale intende ricollocare l’opera nel suo contesto storico e culturale, facendo entrare in risonanza le sue massime con alcuni commentari antichi, con paralleli tratti da altre opere filosofiche e con episodi di romanzi cinesi tradizionali pervasi di pensiero strategico. I curatori non si sono limitati ai soli documenti scritti, ma hanno deciso – per la prima volta e in modo innovativo – di mettere in evidenza i passi piú significativi dell’Arte della guerra non solo attraverso una scelta di testi, ma anche attraverso un ricchissimo apparato iconografico. Il potere evocativo delle illustrazioni orienta l’immaginazione del lettore e lo aiuta a comprendere meglio questo straordinario ed emblematico capolavoro della cultura cinese. Le immagini di oggetti, calchi, dipinti, opere di calligrafia e altre forme di rappresentazione figurativa, non solo fanno piena luce su certe sfaccettature dell’opera, ma la restituiscono al contesto della civiltà che l’ha prodotta e che essa, a sua volta, ha contribuito a plasmare.