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La casa rossa
«Con quanta umanità scrive il signor Haddon, con
quanta comprensione».
Michiko Kakutani, «The New York Times»
***
«Dietro a ogni cosa c'è una casa. Dietro a ogni cosa
c'è sempre una casa».
Nel verde della campagna inglese otto personaggi
condividono per una settimana la stessa casa.
Due famiglie - due coppie, i figli adolescenti
e il piccolo Benjy - camminano, quasi si rincorrono,
lungo i confini di un'intimità che i saldi muri di pietra
dovrebbero proteggere e che il paesaggio morbido
dovrebbe rendere piú dolce.
Tutti insieme, e però chiusi nella solitudine dei propri
pensieri: ognuno ha un segreto, un desiderio
o un rimpianto che tiene nascosto agli altri, e talvolta
anche a se stesso. Finché un gesto amoroso o disperato,
aggressivo o casuale, lo svela nella sua abbagliante
evidenza.
Il libro
Due fratelli divisi da anni di distanza e silenzi si ritrovano a condividere con le rispettive famiglie una settimana di vacanza in un vecchio cottage della campagna inglese, al confine con il Galles. Dopo la morte della madre, Richard, medico di riconosciuto acume scientifico di Edimburgo, invita la sorella Angela, suo marito Dominic e i figli Alex, Daisy e Benjy a godere di quella che spera diventi una salutare occasione di riposo e riappacificazione. Una parentesi in cui il desiderio di armonia estiva e domestica possa finalmente diventare realtà. Richard è in compagnia della sua nuova moglie Louisa e della figliastra Melissa, due donne che Angela fa fatica ad associare al fratello forse proprio perché del fratello lei non sa piú nulla, non conosce alcuna intima inflessione emotiva, non distingue quel bambino che, durante i primissimi anni di vita, ha contribuito a fortificare la sua solitudine. Al contrario, Angela è immersa in un’altra visione, quella di se stessa madre di una bambina nata morta diciotto anni prima e ora madre di tre ragazzini con cui sorride troppo poco spesso. Tra loro c’è Benjy, la voce della sensibilità e della fantasia che sospinge i membri di entrambe le famiglie a specchiarsi in tutto quello che loro sembrano aver compromesso: la pietà nell’uccidere un animale, la libertà nell’immaginarsi esseri umani ma anche eroi, la meraviglia di pensare alla propria casa come a un castello. Pietà, libertà e meraviglia sono gli stessi sentimenti che, piegati alle contraddizioni dell’adolescenza e ai suoi impeti di ricerca e autoaffermazione, coinvolgono anche i tre ragazzi piú grandi, Alex, Daisy e Melissa, in un’altalena di scoperte, conferme e piccole violenze che riempiono la casa di pianti, risa strozzate, gemiti non previsti, paure.