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Il tuo volto domani
Un percorso di conoscenza nel nostro oggi, ma che passa anche per la Guerra di Spagna e per la Londra bombardata dall'aviazione tedesca, fino a un misterioso incontro notturno, a un probabile riconoscimento: «Sono io».
Il libro
«Non si dovrebbe raccontare mai niente»: è questo l’avvio. Ma subito contraddetto dall’accendersi e dal crescere di una costruzione narrativa libera e disinibita che mette in scena Jacques – il protagonista dai molti nomi – e il suo «dono» (o una maledizione?) che gli permette di vedere quel che le persone sono davvero, quel che faranno nel futuro. Nello spazio di un week-end, pressappoco, il protagonista partecipa a un’animata festa in casa di Sir Peter Wheeler, vecchio professore in pensione. Il mattino dopo ha modo di scoprire dai suoi racconti verità inaspettate sul passato e di apprendere quanto spazio occupino nell’animo umano la crudeltà del tradimento e della delazione. Raccontando e raccontando nonostante l’indicazione iniziale, con tale ricchezza di eventi, situazioni e personaggi, la materia narrativa richiederà un continua, non di conclusione – difficile mettere un punto finale a questo fluire che tutto sembra avvolgere e portare con sé – ma di arricchimento, di ampliamento, avanti e indietro nel tempo, nella memoria e nella coscienza di sé e dell’altro.