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I racconti. 1831-1849
Il libro
«Una convivenza di oltre un anno – convivenza quotidiana, coniugale – con Edgar Allan Poe è un’esperienza stupenda e stremante; una perfetta luna di miele conclusa con un uxoricidio. Poe è un partner esigente, stravagante, esibizionista, un monologante instancabile, un invadente, un bizzoso». Così scriveva Giorgio Manganelli (1922-1990) nella Nota che accompagna la sua versione dei Racconti di Poe per la collana einaudiana « Scrittori tradotti da scrittori»; una traduzione che egli stesso confessava essere piu «passionale» che filologica, e proprio per questo quanto mai in sintonia con i registri di fondo dello scrittore americano: l’ orrido-grottesco, l’argomentato, il visionario. Questa nuova edizione – condotta su quella ormai classica di Mabbott (1978) – è inoltre preceduta da un saggio di Julio Cortlizar che aiuta a «leggere» la vita e l’opera di Poe sotto una nuova luce, finalmente spogliata da quei riflessi, da quegli orpelli che dal 7 ottobre 1849, data della sua morte, hanno cosi spesso fuorviato i lettori di uno dei piu grandi scrittori di tutti i tempi. Dice infatti Cortázar: «”Dio aiuti la mia povera anima”, furono le sue ultime parole. Più tardi, biografi entusiasti gli avrebbero fatto dire altre cose. La leggenda ebbe inizio quasi immediatamente e Edgar si sarebbe divertito, se fosse stato presente, a collaborare, a inventare cose nuove, a confondere la gente, mettendo la sua impagabile immaginazione al servizio di una biografia mitica».