Giulio Einaudi editore

Galileo e Keplero

Filosofia, cosmologia e teologia nell'Età della Controriforma
Copertina del libro Galileo e Keplero di Massimo Bucciantini
Galileo e Keplero
Filosofia, cosmologia e teologia nell'Età della Controriforma
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Siamo negli ultimi anni del Cinquecento, all'inizio di una nuova e aspra stagione per la cultura europea. Un'esigua minoranza di filosofi e matematici è impegnata nella ricerca dei fondamenti di una nuova costituzione dell'universo. In questo libro se ne ricostruiscono la genesi e i primi sviluppi attraverso un approfondito esame delle vicende umane e intellettuali di due tra i maggiori protagonisti della modernità: Galileo e Keplero.

2007
Biblioteca Einaudi
pp. XXVIII - 360
€ 26,00
ISBN 9788806186258

Il libro

I due scienziati non sono piú considerati semplicemente nel loro ruolo di «pionieri» e di «vincitori». Grazie anche alla scoperta di documenti inediti, questo studio riesce a mostrarceli al lavoro simultaneamente, tutti e due impegnati nella elaborazione di una nuova fisica e di una nuova astronomia, alle prese con osservazioni celesti ma anche con spinose questioni religiose e politiche che non erano disgiunte dai loro progetti e dalle loro strategie intellettuali. Costretti a vivere in mondi separati e in lotta tra loro, sia Keplero che Galileo furono sottoposti alle ingiurie degli uomini e del tempo in cui vissero: Keplero scomunicato dalla Chiesa luterana per le sue idee calviniste sull’Eucarestia, Galileo processato e condannato al carcere perpetuo dalla Chiesa di Roma per la sua scandalosa difesa dell’eliocentrismo. Non si tratta però di un dialogo solo tra primi attori o di una biografia che corre su binari paralleli. Il libro è abitato, anzi affollato di tanti personaggi e figure piú o meno note, ciascuna delle quali svolge un ruolo significativo. Alcuni nomi: Giordano Bruno, Tycho Brahe, Edmund Bruce, Thomas Harriot, e poi astronomi come Giovanni Antonio Magini, Christoph Rothmann e Michael Mästlin, umanisti come Giovan Vincenzo Pinelli, teologi e scienziati come il servita Paolo Sarpi e il gesuita Cristoforo Clavio, poeti come John Donne. E le città attorno alle quali questa storia si dipana – Padova, Venezia, Firenze, Roma, Tubinga, Graz, Praga – formano una delle mappe piú significative della rivoluzione scientifica. Ma un libro che si pubblica oggi su Galileo e Keplero non può non tentare di rispondere anche agli interrogativi che epistemologi, filosofi e storici si sono posti frequentemente in questi ultimi decenni e che sono al centro delle discussioni sulla nascita della scienza moderna. Che cosa impedí a Galileo di accettare le ‘assurde’ leggi kepleriane sul moto ellittico dei pianeti? Perché mai due matematici e astronomi copernicani, tra loro contemporanei (Keplero, 1571-1630; Galileo, 1564-1642), non unirono le loro forze in un patto di collaborazione, invece di dividersi? Sono gli stessi interrogativi che esattamente cinquant’anni fa si pose in un saggio famoso Erwin Panofsky, dai quali anche questo libro prende avvio.

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