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Con cura
Nel fuoco delle battaglie o nel fiume indistinto e travolgente della quotidianità, con pochi mezzi improvvisati o nei grandi ospedali metropolitani, il medico è colui che si prende cura della nostra fragilità. È l'interlocutore, e a volte il protagonista, di molte storie. Ha in mano il suo mai perfetto sapere e la nostra vita. E ogni volta, con ognuno, deve ricominciare daccapo. Atul Gawande racconta un universo di storie e personaggi in cui ogni lettore non stenta a riconoscere frammenti della propria esperienza. E lo fa con lo sguardo ampio e il calore profondo del grande narratore.
Il libro
Una fragile donna settantenne viene ricoverata perché «non si sente troppo bene». Si prendono cura di lei un grande chirurgo e un giovane assistente. Il giovane medico presto se ne dimentica. Il grande chirurgo invece, nonostante i molti impegni e i sette piani di scale che dividono il suo studio dalla stanza della donna, torna a visitarla più volte in un giorno. Così capisce la banale ma insidiosa malattia che sta per ucciderla. E la salva.
Nella vita di ciascun uomo esiste una Golden Hour, l’ora d’oro durante la quale chi è vittima di un incidente può essere salvato. In guerra un’ora dura solo cinque minuti. Medici e infermieri in prima linea, supplendo le carenze con l’ingegno, hanno allora ideato una pratica per dividere in più momenti l’intervento su un ferito grave così da farlo arrivare vivo in un ospedale attrezzato.
Lavarsi le mani può sembrare un gesto banale, scontato, quasi inutile. Eppure per un medico ricordarsi di farlo può anche significare, semplicemente, salvare molte vite.
C’è chi sostiene che la medicina, oltre che una scienza, sia anche una delle più sofisticate tecniche attraverso cui l’uomo si prende cura dell’uomo. Atul Gawande, medico chirurgo, ne è convinto e dimostra come ci siano tre condizioni semplici ma fondamentali per fare meglio in medicina, fin da subito. Servono scrupolosità, ingegnosità e voglia di fare la cosa giusta.
Gawande si interroga sulla propria professione, su cosa serve per essere bravi in un campo dove è tanto facile sbagliare, sull’importanza della motivazione personale. E lo fa raccontando le storie vere di medici e pazienti che nel suo diario diventano personaggi in carne ed ossa, ognuno con il proprio volto, la propria storia, mania ed esperienza. Racconta con chiarezza e insieme con calma passione, «in punta di bisturi», dell’importanza di piccoli gesti all’apparenza scontati come dell’impegno davanti a sfide impossibili e disperate. E non ignora le questioni etiche: fin dove può spingersi un medico e dove deve invece fermarsi? Quanto deve essere pagato un dottore e quanto risarcito un paziente vittima di un errore?
Questo è un libro che non solo racconta storie vere, ma è un libro che ci riguarda e che ci parla. Parla della nostra salute, dei nostri corpi, semplicemente delle nostre vite. In attesa dei grandi progressi e degli importanti risultati della ricerca scientifica, offre una calda e lucida riflessione su ciò che può essere fatto fin da subito. Con cura.
«Con cura parla dei nostri errori, di come li facciamo e di cosa impariamo dopo averli commessi. Anche se ha come protagonista un medico, il suo messaggio è davvero universale: e contro ogni aspettativa, è un messaggio di assoluto, coinvolgente ottimismo. È un testo pieno di slancio e intuizione, dalla prosa scintillante, che si legge in un fiato».
The Independent
«Questo libro di Gawande sollecita tutti, medici e non, a fare meglio».
The New York Times