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Enrico Fermi
In questo libro, estremamente documentato e accurato, Bruzzaniti traccia la storia scientifica di Fermi, che è anche la storia dei trent'anni che hanno sconvolto la fisica e che hanno cambiato per sempre la nostra concezione della materia e del cosmo. L'autore ci guida fra le «mappe globali» della discussione internazionale e gli «itinerari locali» della ricerca di Fermi, da via Panisperna a Chicago, restituendo l'immagine di un protagonista assoluto del periodo piú esaltante della scienza contemporanea.
Il libro
«Che cosa stupida aver scoperto questo fenomeno casualmente senza averlo saputo prevedere». Questo è il commento di Enrico Fermi dopo aver osservato in maniera del tutto fortuita i sorprendenti effetti della paraffina sui neutroni e averne dato, a distanza di poche ore, la giustificazione teorica. La scoperta dei «neutroni lenti» porta nel 1938 il fisico romano a Stoccolma a ritirare il premio Nobel e da lí direttamente negli Stati Uniti, a costruire la prima pila atomica e poi a dirigere una sezione del Progetto Manhattan per la costruzione della bomba. Fermi è stato il piú grande scienziato italiano dopo Galilei. È stato anche l’ultimo «galileano», l’ultimo scienziato in grado di padroneggiare con la stessa maestria la parte teorica e quella sperimentale della fisica. Dopo di lui la Big Science, fatta di specializzazioni estreme, di gruppi di ricerca numerosi e di laboratori costosi, non ha piú permesso di concentrare in una sola figura tutte le competenze di un campo cosí vasto.
«La produzione scientifica di Enrico Fermi inizia nel 1921 e termina con la sua morte nel 1954. All’inizio della sua attività, la fisica conosce due sole forze fondamentali della natura, la gravitazionale e l’elettromagnetica, e due sole particelle elementari, i protoni e gli elettroni. A metà degli anni Cinquanta, con l’aggiunta delle interazioni nucleari forte e debole, le forze fondamentali sono diventate quattro e le particelle elementari note sono ormai una trentina. In poco meno di trent’anni la concezione della materia subisce un mutamento cosí radicale e inusitato da rendere tale periodo, per la rapidità e la quantità delle conoscenze acquisite, forse unico nella storia del pensiero scientifico occidentale. Le ricerche di Fermi segnarono profondamente questo trentennio».