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Dieci pensieri sul tempo
Com'è possibile che il quieto stile di vita delle generazioni passate si sia trasformato in un inquietante ritmo negativo, nonostante un ininterrotto e innegabile progresso? Dieci pensieri sul tempo ci invita a esaminare attentamente il nostro concetto di tempo, abbandonando la falsa credenza di «averne poco», e grazie agli argomenti della scrittrice ci regala l'impressione - una volta terminata la lettura - di riuscire finalmente a possederne un po' di piu.
Il libro
Nel mondo occidentale, ormai, percepiamo il tempo come un bene che scarseggia; eppure è anche l’unico bene che possediamo davvero. La causa fondamentale di questa errata convinzione sta, secondo Bodil Jönsson, nell’innato ritmo mentale dell’uomo, che è tanto adattabile e flessibile da arrivare a danneggiarci. Ci siamo circondati di una quantità sempre maggiore di tecnologia – fredda, prevedibile e senza fantasia – mentre noi siamo creativi, geniali e inventivi: l’incomprensione è inevitabile e spesso si trasforma in un sotterraneo scontro senza esclusione di colpi. Ecco allora che l’analisi di «fenomeni» come lo zapping o il telefonino, condotta dalla Jönsson con elegante umorismo, ci suggerisce utili e inaspettati spunti di riflessione. Basta nominare questo «pressante problema», infatti, e ci si accorge di quante persone riflettano sul tempo e quanto siano desiderose di confrontarsi con altri o semplicemente di parlarne. Non è solo un modo per «passare il tempo» ma anche per apprezzare il suo trascorrere.