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Evoluti e abbandonati
Siamo scimmie assassine o scimmie solidali? Le preferenze sessuali, le scelte economiche, i gusti estetici, le mode e i successi letterari sono tutti adattamenti biologici? Ed è piú darwiniano essere di destra o di sinistra? Con uno stile ironico e brillante Telmo Pievani smaschera gli errori e le ovvietà della «psicologia evoluzionistica pop», proponendo un approccio alternativo e pluralista all'evoluzione dei comportamenti umani.
Il libro
Alcuni pensano che il nostro cervello sia fermo all’età della pietra, come se la selezione naturale ci avesse plasmato nel Pleistocene e poi abbandonato al nostro destino. Sui mass media spopolano i riferimenti all’evoluzione biologica dei comportamenti umani, soprattutto politici e sessuali. Dire che l’evoluzione ci ha programmati fin dal Paleolitico per avere un determinato impulso innato è una tentazione irresistibile, che ci fa raccontare un sacco di storie fantasiose e zeppe di stereotipi. Ma è corretto richiamarsi a Darwin per difendere queste tesi? Ci voleva un evoluzionista e darwiniano al di sopra di ogni sospetto come Telmo Pievani, però, per cimentarsi in una critica ironica di questa bizzarra ma persuasiva «psicologia evoluzionistica pop». Con uno stile narrativo brillante e avvalendosi di gustosi esempi tratti dalla letteratura scientifica e parascientifica, Evoluti e abbandonati getta le basi per un approccio che non consideri la mente umana come una «macchina di istinti» ossessionata soltanto da sesso, geni e competizione, ma come un «bricoleur» che, da sempre, si adatta all’imperfezione e all’imprevedibilità della nostra storia naturale e culturale. L’evoluzione continua, con i buoni vecchi mezzi di una volta, e con qualcuno nuovo.