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Italia S.p.A.
«Un libro unico e straordinario - ha detto Cesare Garboli assegnando a questo libro il Premio Viareggio 2003 -, serrato, dai temi e dai ritmi che non sbagliano mai, orchestrato da una mente carica di competenza, disciplinarità, autorità, ampiezza di visione culturale, politica, istituzionale. È un libro che va oltre la letteratura, oltre la storia dell'arte, investe la politica, investe i problemi di oggi. È un libro di fuoco, ma un fuoco trattenuto dalla disciplina intellettuale. Ogni italiano dovrebbe leggerlo, riguarda tutti noi».
Il libro
Nato come reazione ai tentativi del governo Berlusconi di svendere il patrimonio culturale pubblico, di ridurre il livello della tutela e di privatizzare i musei, questo libro di battaglia ha proposto una riflessione sul ruolo del patrimonio culturale e paesaggistico nella Costituzione, nell’identità e nella storia nazionale, e ha trovato vasta eco nell’opinione pubblica. Esaminando le caratteristiche specificamente italiane della tutela, la sua storia e la sua dimensione politica, Salvatore Settis mette in rilievo il legame forte che lega il patrimonio al territorio, alla storia e alla lingua del Paese, ai traguardi della società civile. Esperienze e fallimenti della pubblica amministrazione (di destra e di sinistra) vengono messi a confronto con quanto accade in Europa e in America, ma anche con le potenzialità del “sistema Italia” nel’interazione (finora evitata ma possibile) fra amministrazione della tutela e strutture pubbliche della ricerca e formazione (università).