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L’economia giusta
«Dovremo adattarci ad avere meno risorse. Meno
soldi in tasca. Essere piú poveri. Ecco la parola maledetta:
povertà. Ma dovremo farci l'abitudine. Se
il mondo occidentale andrà piú piano, anche tutti
noi dovremo rallentare.
Proviamoci, con un po' di storia alle spalle, con
un po' d'intelligenza e d'umanità davanti».
Edmondo Berselli, L'economia giusta
***
Dopo l'imbroglio liberista, il ritorno di un mercato
orientato alla società. Una via cristiana per uscire
dalla grande crisi.
Il libro
«Edmondo Berselli se n’è andato. Ma, prima di lasciarci, ha scritto questo saggio, denso e veloce al tempo stesso. È dedicato alla ricerca di nuove vie verso “l’economia giusta”, in tempi di crisi globale, dopo la fine della “superstizione monetarista”. L’autore ripercorre criticamente i contributi teorici, le esperienze politiche e di governo piú significative, dall’Ottocento fino a oggi. Scivola, con agilità, fra il marxismo e la dottrina sociale della Chiesa, il pensiero liberale e il socialismo, la socialdemocrazia e il neo-liberismo. Ai confini tra economia, sociologia, filosofia e storia. Un approccio ibrido, come il linguaggio – diretto e suggestivo. Inconfondibile. La conclusione è disincantata. Finita, rovinosamente, l’era del “pensiero unico monetarista”, siamo rimasti senza risposte. Perché le alternative hanno già fallito. Non riescono a essere credibili. Cosí, molto semplicemente, dovremo abituarci “ad avere meno risorse. Meno soldi in tasca. Essere piú poveri”. Berselli lascia cadere questo ammonimento nelle ultime righe. Quasi un invito a non dimenticare. Noi, certamente, non ci dimenticheremo di lui».
Ilvo Diamanti