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Il «Crucifige!» e la democrazia
Il libro
Nel momento dell’appello al popolo, che deve decidere fra Cristo e Barabba, sembra delinearsi un primordiale procedimento democratico. Ma non lasciamoci ingannare: in quell’episodio sono a confronto due poteri che ricorrono alla democrazia soltanto per servirsene. Da una parte Caifa e il Sinedrio, rappresentanti di una «democrazia» dogmatica che si ritiene in possesso di una verità indiscutibile; dall’altra Pilato, campione di una «democrazia» scettica, a cui tutto è indifferente tranne la conservazione del potere. Il popolo sobillato che si sgola nel Crucifige! non è altro che il «paradigma della massa manovrabile», che non agisce, ma reagisce, che non delibera, diremmo oggi, ma è sondata. L’autore ricostruisce quel processo come emblema delle contraddizioni che ci sono contemporanee, ma avanza anche una proposta e un’ipotesi: quella della democrazia critica. «Regime inquieto, circospetto, diffidente nei suoi stessi riguardi sempre pronto a riconoscere i propri errori, a rimettersi in causa e a ricominciare da capo».