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Pensare l’eutanasia
«Nei casi estremi, l'eutanasia è l'ultima espressione di una virtú di solidarietà e di compassione, di fronte alla fragilità umana in generale e allo stato di abbandono di un individuo in particolare. Quando i gesti salvifici o lenitivi sono diventati vani, è ancora possibile il gesto liberatorio».
Il libro
A quali condizioni la compassione è un motivo appropriato per l’eutanasia? In quali circostanze può essere un atto di benevolenza responsabile? E soprattutto, si può almeno discutere della possibilità di dare la morte a chi si trovi in uno stato di sofferenza estrema e senza speranza? Da sempre la morale e la religione si interrogano sulla facoltà di interrompere le sofferenze di coloro che sono prigionieri di una condizione di dolore senza ritorno. Oggi la discussione si è fatta pubblica e appassionata, lungo linee di contrapposizione che attraversano la nostra società in modo spesso manicheo. Goffi guida il lettore attraverso i dilemmi etici e morali dei quali si compone la contesa sull’eutanasia, rendendoli comprensibili a chiunque si interroghi sul valore della vita e sul senso del dolore.
Per alcuni, l’eutanasia rappresenta la trasgressione per eccellenza: essa non è altro che l’uccisione dei piú vulnerabili e costituisce un regresso verso la barbarie, tanto piú insopportabile in quanto i suoi fautori amano assumere la maschera dell’umanesimo e della compassione. Per altri, la grandezza e la dignità dell’essere umano stanno nel fatto che egli non è soggetto passivamente ai processi naturali ma è in grado di controllarli e di integrarli in una prospettiva articolata della persona. Sarebbe dunque segno di lucidità e umanità autorizzare un gesto liberatore che intervenga laddove la vita personale sia del tutto scomparsa. Quando in un dibattito si incontrano opinioni cosí nette e inconciliabili, si può supporre che i protagonisti non parlino in realtà della stessa cosa. Di qui la necessità di una indagine sui molti significati che la parola «eutanasia» riveste e sulle passioni che essa provoca nella nostra discussione pubblica, mentre ci interroghiamo sulla vita e sulla sofferenza.