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Padri e madri
«Non c'è niente di vergognoso, e nemmeno di imbarazzante, nel riconoscere che, se sul piano della salute fisica i nostri figli stanno molto meglio di una cinquantina di anni fa, essi pongono, tenuto conto delle nostre aspettative, problemi comportamentali sempre piú preoccupanti».
Il libro
L’evoluzione recente delle nostre società ha profondamente alterato la dinamica familiare: in cima alla piramide dei valori, il bambino è diventato un tiranno, la figura del padre è stata estromessa e la madre iperprotettiva non permette al figlio di sviluppare un equilibrato rapporto con la vita. Proprio al ruolo paterno competerebbe di regolare questo fondamentale rapporto. Ma – si chiede Naouri – i padri, ormai conformati al modello materno, in che cosa si differenziano dalle madri?
«Chi sono, dunque, questi padri? Cosa dirne, se non che, sull’onda di un’evoluzione che ha cancellato le pressioni esercitate intorno alla coppia e il riconoscimento implicito dell’importanza del padre, appaiono senza vigore, disorientati, furenti, smarriti, alla ricerca di una soluzione che sanno in anticipo introvabile?»
«Educare, dunque, vuol dire letteralmente “condurre fuori da”, ma fuori da cosa? O da dove, se non, appunto, dall’universo uterino?»