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Le guerre perdute di Jurij Beljaev
Un grande reportage alle origini della guerra in Ucraina
Quando arriva in Ucraina nel 2014 per un reportage sulla guerra del Donbass, il ventunenne Pierre Sautreuil entra in contatto con Jurij Beljaev, detto il Gatto: poliziotto di San Pietroburgo diventato mafioso, leader di estrema destra, mercenario nell'ex Iugoslavia, poi braccio destro del comandante del battaglione Batman, una milizia filorussa nella guerra in Donbass. Cosa potrà andare storto? Questa è la storia vera di un'amicizia ambigua e rocambolesca. È il racconto di una guerra, quella in Ucraina, che abbiamo ignorato finché non è stato troppo tardi. È la cronaca del disfacimento di un impero e del nazionalismo che emerge dal caos nel cuore di tenebra dell'Europa.
«Un ritratto a tinte forti, una storia vera avventurosa, piena di colpi di scena: attraverso la vita del suo antieroe, Sautreuil racconta la grande Storia dell'Est».
«L'Obs»
Il libro
Quando arriva in Ucraina nel 2014 per coprire la guerra del Donbass, il ventunenne Pierre Sautreuil entra in contatto con «il Gatto», tale Jurij Beljaev. Ex poliziotto diventato mafioso, milionario in rovina, leader di un partito di estrema destra, militare durante la guerra nell’ex Iugoslavia e accusato di aver ucciso piú di sessanta bosniaci, sospettato di aver tentato di uccidere Boris El’cin, latitante ricercato in Russia, Beljaev ha deciso di rifugiarsi sul fronte di Lugansk. Quando Pierre Sautreuil lo incontra, in lui vede un uomo anziano un po’ stanco, braccio destro di Aleksandr Bednov, comandante del battaglione Batman, milizia filorussa impegnata ad accaparrarsi una parte del bottino ucraino senza guardare in faccia nessuno – tantomeno la legge internazionale. Presto, però, il giornalista alle prime armi stringe con il mercenario incallito un legame fatto di confessioni ambigue, di fascinazione e repulsione. Mentre la guerra devasta il paesaggio ghiacciato del Donbass, Pierre insegue il protagonista per conoscere la sua storia: Jurij sparisce, si nasconde, e nel frattempo racconta di essere sopravvissuto a un attentato, di incarcerazioni ed evasioni, lasciando l’autore in balía delle sue preoccupazioni e della sua ricerca di risposte.
Sautreuil con la storia di Jurij ripercorre gli ultimi trent’anni di storia russa, dal crollo dell’Unione sovietica alle mai sopite aspirazioni imperiali sempre piú imbevute di nazionalismo sovranista.
Le guerre perdute di Jurij Beljaev attraverso il ritratto di un personaggio tragicamente unico e allo stesso tempo «banale», a suo modo tipico prodotto del disfacimento di un impero, mediocre come spesso è mediocre il male, è una discesa nei territori piú neri d’Europa, dal Donbass a Mosca, dalla Bosnia alla Cecenia.