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La biblioteca di Raskolnikov
Nicola Lagioia
Perché la democrazia non può fare a meno della letteratura
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Il metodo della scienza per la democrazia
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L'articolo 3 di Aristotele
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Nel cuore di tenebra insieme a Primo Levi
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Da Hemingway a Marx. Bussole per un secolo in tempesta
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L'educazione sentimentale tra Koestler e Calvino
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Alla ricerca della ragione nascosta con Lévi-Strauss e papa Francesco
Gustavo Zagrebelsky
Il mutamento genetico della democrazia
Il libro
La democrazia è sempre a rischio. E in tempi di populismi cresce il pericolo di una involuzione autoritaria. Per arrestarlo occorre una robusta coscienza democratica. Ma che cosa vuol dire? E attraverso quali libri si forma una identità civile capace di fronteggiare le tempeste del presente? Intellettuali di diverso orientamento – progressisti e non – indicano la loro biblioteca ideale, libri e proposte per orientarsi nella grande confusione di oggi.
«Come si costruisce una mentalità democratica? Ci sono saggi e romanzi che piú di altri abbiano la forza di trasmettere l’idea di democrazia nel suo significato di resistenza? Abbiamo chiesto a otto intellettuali di indicarci le bussole della loro navigazione, scegliendo le opere sopravvissute alle catastrofi della storia. E di affiancare allo scaffale dei classici quei titoli che possano orientare un giovane lettore di oggi tra guerre, rivoluzioni tecnologiche e apocalissi climatiche. Ne è scaturita una biblioteca democratica di straordinaria varietà, dove la letteratura non è ancillare rispetto alla storia e all’economia. Perché nessuno piú di Dostoevskij è capace di inoltrarsi nei recessi bui della coscienza, nessuno piú di Calvino ha saputo dare forma narrativa alla distanza storica tra partigiani e ragazzi di Salò. E solo con Primo Levi usciamo dalla notte oscura del Novecento con l’attrezzatura morale attraverso la quale leggere il mondo».
Dalla prefazione di Simonetta Fiori