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Il seme del terrore
«Nessuno va in chiesa quanto gli americani... eppure nessuno è altrettanto distante dagli aspetti spirituali della religione»
Sayyid Qutb
Il libro
Il rapporto di amore e odio degli estremisti musulmani verso l’Occidente, gli atti di «automartirio», l’asse del petrolio che unisce il consumismo americano all’assolutismo tribale saudita; la presunta complicità irachena negli attentati dell’11 settembre e l’ombra di al-Qa’ida, la dottrina classica del jihad e l’influenza del martire Sayyid Qutb sull’attivismo islamista moderno, il dibattuto «scontro di civiltà»: sono questi gli argomenti affrontati da Malise Ruthven, studioso e conoscitore dell’islam, in un libro che, attraverso un’analisi affascinante e un linguaggio chiaro e preciso, interpreta uno dei temi piú urgenti del mondo contemporaneo.
Partendo dalle biografie degli attentatori di New York e Washington, Il seme del terrore indaga il retroterra religioso, culturale e politico dell’ideologia islamista: un amalgama di principî provenienti non solo dalla tradizione islamica e dalle sue rivisitazioni radicali contemporanee, ma anche da moderne ideologie occidentali.In tal modo Ruthven dimostra quanto sia sbagliato considerare i «fondamentalisti» islamici dei fanatici medievali, confutando la tesi secondo la quale la cultura occidentale e quella musulmana si stiano dirigendo verso un inevitabile conflitto. Un libro inconsueto, ricco di idee e di giudizi originali, che spiega i rapporti esistenti tra le dottrine dell’islam e l’ambivalente atteggiamento dei musulmani verso la modernità.