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Guerre dei prezzi
Sono i prezzi delle materie prime la causa di guerre e rivoluzioni. È l'applicazione in economia della teoria del caos: l'aumento del prezzo della farina a Chicago causa una rivolta in Tunisia.
Il libro
Armato soltanto di un taccuino, di un giubbotto antiproiettile e di un paio di calze rosa, Rupert Russell viaggia all’interno delle apocalissi moderne squadernate tra cinque continenti: accompagnando i soldati separatisti nelle trincee dell’Ucraina orientale, le gang di ragazzi di strada che si azzuffano per la spazzatura di Caracas o le squadre antimine delle Nazioni Unite in Iraq. Russell risale alle origini di questi conflitti: un drammatico e misterioso oscillare dei prezzi dei beni essenziali. Incontra gli speculatori di beni primari che descrivono il funzionamento occulto di questi mercati altamente volatili, spiegando come il prezzo del grano può schizzare anche in anni di raccolti abbondanti, causando disordini per il pane e rivoluzioni. I prezzi del petrolio possono crescere sulla base di semplici rumors, arricchendo e rafforzando allo stesso modo dittatori e terroristi. Questi choc dei prezzi innescano disastri locali che si trasformano in catastrofi globali. Sono i prezzi caotici, ha scoperto Russell, alimentati da banche e fondi di investimento di New York e Londra, che hanno fatto crollare intere nazioni e diviso l’Occidente.