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Un corpo estraneo. Esercizi spirituali
Il libro
Il teatro di Renzo Rosso si ferma per ora a tre titoli, dico tre titoli perché il secondo, Un corpo estraneo, si riferisce alla riscrittura della prima commedia, La gabbia, della quale conserva la stessa struttura anche se sostanzialmente modificata dall’interno nel tentativo di disporre un’architettura drammatica contesa di continuo a un ordine apparente, rifiutato perché falso ma non dalla coscienza o dalla volontà dei personaggi che lo rappresentano. La terza commedia (o seconda), Gli esercizi spirituali, non è soltanto il maggior risultato teatrale di Rosso ma il segno di un’originalità e di un’autonomia espressive che vanno rilevate collegandole con un’idea di teatro che, grazie a Dio, non è profetica o soltanto specialistica oppure (un gradino piú su) funzionale, ma appartiene all’individuazione di un rapporto necessario, stabilito e da stabilire nello stesso tempo, tra parola e materia che la provoca, in una catena di conseguenze che risultano il linguaggio teatro.