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Teatro
In un corpus compatto i testi misconosciuti e dispersi che aprono e chiudono la carriera letteraria di Beppe Fenoglio.
Il libro
La voce nella tempesta è la riduzione teatrale del romanzo Cime Tempestose di Emily Brontë, elaborata poco dopo che il giovane Fenoglio ha assistito alla proiezione del film di William Wyler La voce nella tempesta. Altro lavoro giovanile è Serenate a Bretton Oaks, un doppio dramma d’amore che tocca due coppie che in tempi e modi diversi non hanno avuto la forza di percorrere la strada dei sentimenti. Con Atto unico, Solitudine, i Prologhi l’attenzione si sposta dal tema amoroso a quello partigiano: in questi testi piú tardi Fenoglio non mette in scena personaggi dalla grandezza titanica di Johnny, ma guerrieri fragili e pensierosi che riflettono sulle proprie paure e sulla possibilità del compromesso.
Lalla – E ancora un’altra cosa. Giurami che starai attento alla tua vita. Voglio dire che non la butterai, per stanchezza o altro, che non l’arrischierai, solo perché ti pare non degna.
Bob – Sí. E ora vado, ma tu sappi che andarmene da qui, da te, è la cosa piú dura che abbia mai dovuto fare.