Giulio Einaudi editore
1963
Collezione di teatro
pp. 128
€ 11,00
ISBN 9788806072865
Traduzione di

Il libro

Certamente una delle opere più classiche di Shakespeare, di solito l’Otello viene interpretato come la tragedia della gelosia, complicata, caso mai, agli occhi di taluni certi critici moderni, da implicanze razziali e freudiane. Tuttavia già il Coleridge era del parere che questa interpretazione restringesse il significato e la portata dell’opera. Dello stesso avviso è il Middleton Murry, per il quale Otello “è la suprema tragedia dell’amore umano” che “ricerca, fra due creature umane complete, una completa fusione d’identità”, cioè un qualcosa di praticamente irrangiungibile. In tale suggestiva interpretazione, che ricordiamo in quanto si differenzia da quelle più consuete, Iago, anziché un forza del male a sé stante, sarebbe la materializzazione della fatale crisi del rapporto ideale tra Otello e Desdemona e per così dire il deus ex machina incaricato di rendere vistoso e rapido, entro i brevi limiti di un dramma, un processo per sua natura impercettibile e lento, consumato nella zona più intima della coscienza.

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