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L’ispettore
Il libro
«Bel lavoro! Ce n’è per tutti, e piú di tutti per me! » È il benevolo commento dello zar Nikolaj Pavlovic dopo aver assistito, il 19 aprile 1836, alla prima dell’Ispettore di Gogol’ al teatro Alessandrino di Pietroburgo. In realtà l’imperatore poteva considerarsi al di sopra di quanti la commedia colpiva. Ma è facile immaginare quale effetto produsse quel testo nella Russia del tempo, che vantava la burocrazia piú numerosa e piú corrotta d’Europa. Accusato di aver denigrato la patria e perfino di aver attaccato la religione, Gogol’ ebbe forse il dubbio di aver male espresso le proprie idee e non si accontentò di pensare che la reazione era inevitabile conseguenza dell’aver messo il dito su una classe il cui potere non aveva limiti. Volle spiegare, giustificarsi quasi, e in queste condizioni di spirito scrisse All’uscita del teatro dopo la rappresentazione di una nuova commedia e lo Scioglimento de «L ‘ispettore » – ambedue presenti in questo volume – che offrono al lettore la possibilità di apprezzare tutte le sfumature dell’opera attraverso le reazioni del pubblico e le spiegazioni che l’autore stesso fornisce per bocca dei personaggi.