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Il mondo di Mr Peters
«Una commedia dovrebbe spiegarsi - o non spiegarsi - da sola, ma una commedia con personaggi sia morti sia vivi che interagiscono può giustificabilmente richiedere una parola o due di spiegazione.
Mr Peters si trova in quello stato di consapevolezza sospeso che può verificarsi in un uomo mentre sta facendo un sonnellino, quando la mente, ancora vicina alla consapevolezza e alla coscienza di sé, vaga liberamente da ricordi autentici a congetture, da banalità a intuizioni tragiche, dal terrore della morte alla gioia di essere vivi. La commedia, in breve, si svolge dentro la mente di Mr Peters, o perlomeno sulla sua soglia, da cui è ancora possibile guardare indietro verso la vita diurna, o avanti dentro le nebbiose profondità».
Arthur Miller
Il libro
«In quello stato di sonnolenza cosí familiare agli anziani, quando non si è ben sicuri dell’affidabilità delle proprie percezioni, Mr Peters, un uomo che nella sua lunga vita ha visto morire praticamente tutti i suoi amici («e tutte le donne con cui sono stato a letto, tranne mia moglie»), si ritrova in un ambiente sconosciuto, un vecchio night in disarmo, che lo attira e respinge allo stesso tempo; e qui oltre all’imbonitore desideroso di vendergli il locale (un uomo che stranamente gli ricorda il fratello scomparso) incontra personaggi che in parte appartengono al suo passato, in parte alla moderna vita metropolitana alla quale si sente sempre piú estraneo. Nel Mondo di Mr Peters, andato in scena per la prima volta a New York in una memorabile interpretazione di Peter Falk, l’ottantenne Arthur Miller visita con occhio ironico e divertito gli smarrimenti e le curiosità di un veterano dell ‘ esistenza che, pur senza pretese di tracciare bilanci definitivi, si volta indietro a vedere se gli è possibile dare un senso ai ricordi, ormai per lui piu reali dello stesso mondo col quale: intanto continuano a cimentarsi».
Masolino d’Amico