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Il crogiuolo
Il libro
Il crogiuolo è la terza opera teatrale di Arthur Miller e si differenzia in modo piuttosto netto dalle due precedenti, Erano tutti miei figli e Morte di un commesso viaggiatore. The Crucible ci trasporta infatti in un’epoca remota, nel XVII secolo, e ci fa assistere a una folle esplosione di fanatismo religioso in seno a una minuscola comunità del Massachuttes, Salem, isolata dal resto del mondo e tenacemente attestata sul “confine della foresta” a sfida delle tribù indiane ancora selvagge. Ma al contempo è anche un’allegoria polemica al clima di “caccia alle streghe” messo in atto dal maccartismo che imperava negli Stati Uniti negli anni Cinquanta. Scritto in sedici mesi e poi messo subito in scena, il 22 gennaio 1953, al Martin Beck Theatre di New York, Il crogiuolo è dunque un dramma in cui accanto alla polemica politica si intreccia quella sensiblità morale e fantastica caratteristica di Miller, che all’epoca scrisse: “Non fu soltanto la nascita del maccartismo a provocarmi, ma qualcosa che appariva molto più fatale e misterioso. Era il fatto che una campagna politica fosse in grado di creare non soltanto terrore, ma una nuova realtà soggettiva, una vera mistica che stava a poco a poco assumendo addirittura una colorazione sacra…Vedevo uomini consegnare la propria coscienza ad altri uomini e ringraziarli della possibilità che essi gli davano di farlo”.