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Chiaro di luna
«Spesso mi si chiede da dove nascono le commedie
che ho scritto. Non lo so. Né riesco a riassumerle se non
per dire che questo è ciò che è successo, questo è ciò
che i personaggi hanno detto e fatto. La maggior parte
delle mie commedie mi è stata ispirata da una frase,
una parola, un'immagine».
Harold Pinter
Il libro
Questa raccolta di testi teatrali è stata scelta espressamente dall’autore assieme al curatore. Sei testi che ripropongono la maestria drammaturgica di Pinter nelle sue piú diverse sfumature. Da Un leggero fastidio, del 1958, in cui ricorre la cecità – come ne La stanza e poi in Tea party – che annienta la personalità, e che crea disagio e desolazione; a Una serata fuori, dell’anno seguente, dove viene descritto un momento della vita di un figlio vittima della madre possessiva e petulante con cui vive; a Voci di famiglia, del 1980, che tratta nuovamente, ma da un’ottica epistolare, della relazione difficile tra madre e figlio; a Una specie di Alaska, del 1982, sulla falsariga del notissimo libro Risvegli di Oliver Sacks, e che racconta della terribile uscita di Deborah da un coma durato trent’anni; a Victoria Station, dello stesso anno, incentrata sul surreale dialogo tra un centralinista e un tassista in giro per la città; e infine Chiaro di luna, del 1993, che segna il ritorno di Pinter al teatro «classico» dopo quasi dieci anni.