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Anfitrione
L'Anfitrione di Molière riproposto nell'unica traduzione che sia riuscita a rendere pienamente l'eleganza dei versi e l'ironia della lingua, quella che Patrizia Cavalli scrisse nel 1980 per la messa in scena fatta da Carlo Cecchi con il suo Granteatro.
Il libro
L’Anfitrione di Plauto è la commedia degli equivoci e degli scambi di identità per eccellenza. Quando Molière la riscrive riesce a combinare la perfezione della macchina teatrale plautina alleggerendone il peso e spostando il baricentro dal tema dell’identità rubata a quello dell’adulterio. In quest’operazione sono fondamentali l’eleganza dei versi e l’ironia della lingua, che Molière porta a un livello vicino alla perfezione.
L’unica traduzione che sia riuscita a rendere pienamente questi due elementi è quella, qui riproposta, che Patrizia Cavalli ha scritto nel 1980 per la messa in scena fatta da Carlo Cecchi con il suo Granteatro.