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Superba è la notte
La silloge, costituita in base ad accostamenti stilistici e tematici, raccoglie versi composti tra il 1996 e il 1999. L'ansia, l'amore, la reclusione, lo slancio vitale della resurrezione e i temi tipici della poetessa milanese si esprimono qui in parole che sono illuminazioni di chi ha passato una stagione all'inferno.
Il libro
«L’ansia, l’amore, i confini sbarrati della reclusione e lo slancio vitale della resurrezione sono i temi che si inseguono lungo l’intero arco produttivo di Alda Merini», scrive Ambrogio Borsani nella sua introduzione alle liriche, composte fra il ’96 e il ’99, che danno forma a Superba è la notte. «Ci troviamo dentro una poesia di forti contrasti. L’estate può esplodere all’improvviso in mezzo alle bacche gelate dell’inverno. Inni e maledizioni crescono da semi primordiali sepolti in un terreno fertilizzato dal dolore. Il linguaggio fiorisce con esplosioni violente o con un sospiro». La nuova raccolta si alimenta del dialogo ininterrotto, ora tenero ora polemico, fra l’autrice e i propri fantasmi, le interiorizzate presenze degli affetti di una vita: gli amori, le figlie, la sorella scomparsa di recente, gli amici. Dialogo che include la maestà della Morte, figura sottintesa e costante, allusa nel titolo ed evocata nei due poemetti di chiusura, e la alterna alla concretezza dei sentimenti, restituiti dal linguaggio di Alda Merini alla loro piena fisicità.