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Studi sull’amore
Un libro intenso, pieno di luce, del piú antico fra i poeti contemporanei italiani.
Il libro
Con la sua lingua asciutta e lirica, sacrale e domestica, in cui c’è sempre uno scarto, uno slittamento inatteso, una sottile sensualità, Franco Arminio fotografa il corpo spaventato dalla morte e infiammato dall’amore. Non soltanto l’amore carnale, ma quello che ci conferma di esistere: l’amore per un figlio e quello per un angolo di paese, l’amore per una strada e quello per la madre, l’amore per un amico e per chi ci è ancora sconosciuto, al punto da scavare in noi il languore del desiderio. Nei suoi versi l’incontro erotico, sentimentale, è sempre un viatico verso Dio, raggira la morte e la corteggia, è miracolo ed epifania. Arminio dedica poesie e prose commoventi anche agli amori – vissuti o mancati – di altri scrittori e poeti, da Kafka a Pasolini, da Susan Sontag ad Amelia Rosselli, trovando una voce nuova per indagare il coraggio di essere fragili che ognuno di noi ha sentito innamorandosi, «il mistero di raggiungere | nello stesso tempo il corpo di un altro | e il nostro».
«Quando affronta il tema dell’amore, il poeta abituato a scavare nella terra le radici dell’anima (un’anima corporea, soggetta al tempo, e per questo ancora piú preziosa) ci avverte che il lirismo, anche il piú alto, passa attraverso il terreno del corpo, della pelle, del sangue».
Ida Bozzi, «La Lettura – Corriere della Sera»