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Poemetti della sera
Guarda, madre, quel luogo.
Quel luogo lontano.
Lo vedi?
Prima che tu nascessi lo abitavamo.
Non io.
Non tu.
Allora non c'era separazione
e per una svolta del respiro,
del tuo respiro
adesso assieme,
assieme
non mai separati
ci torniamo.
Il libro
Quella di Aldo Nove è ancora una volta una poesia «massimalista» che affronta i temi della vita e della morte, e della generazione: i rapporti e gli affetti familiari, da cui sempre si parte, si sciolgono nelle ere geologiche e nelle «onde senza fine da cui proveniamo», mantenendo lo stesso calore emotivo. Il sentimento panico è fortissimo: «Il giorno della mia morte | … | canteranno con me i fiumi, | le pietre, ogni atomo canterà | e avrà la mia voce | … | E credo e so che ogni differenza è | apparente, e il giorno | della mia morte tornerà | niente… | Il giorno della mia morte | sarà il giorno del mio matrimonio | con ogni istante. Nulla | sarà piú distante». Il libro raccoglie poesie scritte dal 2015. Privilegiata è la forma del poemetto che permette di ritmare la pulsazione e il respiro di tutte le forme viventi. Versi brevi, incalzanti, molto rimati o assonanzati, incastonati in forti strutture anaforiche. Ne deriva una sorta di preghiera laica a metà fra il salmo e il rap, perfettamente aldonoviana.