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Mausoleum
Testo a fronte
***
Strappa a un gatto dopo il pasto
lo stomaco, cuci l'organo,
mettilo a bagno in acqua calda
e dimostra quindi sul tavolo
la digestione dei cadaveri. Nulla
di piú bello e di piú nuovo.
Un secolo illuminato. Eppure
lo infestano i mosconi.
L'abate è un maniaco. Copula rospi
con salamandre:
mostruose congiunzioni. Dalla femmina
squartata estrae le uova,
indi ammazza i maschi, ne stilla
lo sperma e fa procreare i morti.
Alla vista di cotanto spettacolo s'invola
la mia fantasia.
Il libro
Enzensberger è autore poliedrico: saggista, pamphlettista, romanziere, scrittore per l’infanzia, memorialista. Però forse i suoi libri entrati piú vigorosamente fra i classici del Novecento sono quelli di poesia. E Mausoleum, uscito in Germania nel 1975, è una pietra miliare del suo itinerario poetico. È un libro costituito da trentasette ballate dedicate ad altrettanti personaggi che hanno fatto, come dice il sottotitolo, «la storia del progresso »: da Giovanni de’ Dondi che nel Trecento costruí l’orologio di Padova a un altro italiano, Ugo Cerletti, che sei secoli dopo inventò l’elettroshock. In mezzo: Campanella, Leibnitz, Linneo e tanti altri pensatori e scienziati.
Se già Leopardi diffidava delle «magnifiche sorti e progressive» del mondo, Enzensberger ha uno sguardo ancora piú perplesso sulla modernità. Per lui l’aspirazione al dominio totale della natura ha creato un modello destinato a portare l’umanità al disastro. E a volte ha forgiato un tipo di scienziato squilibrato, sadico, dai deliri onnipotenti, come quello della ballata dedicata a Lazzaro Spallanzani che si eccitava compiendo mostruosità sugli animali «a fini di studio».